lunedì 23 dicembre 2019

L’anno del risveglio

Il 2019 è stato un anno intenso. Molto intenso. Ho esplorato l’abisso più profondo e toccato le stelle. In effetti, per me è stata una rinascita.
Ho iniziato l’anno nella disperazione più totale, con dolori fisici cronici e un costante senso di abbandono mentale. Non ne potevo più e, non mi vergogno a dirlo, ho iniziato a pensare razionalmente al suicidio. Per me questa esperienza sulla Terra era conclusa, volevo fare punto e a capo.
In questo marasma emozionale sono venuta a conoscenza delle meditazioni Stargate e, senza alcuna aspettativa, proprio dopo le feste, ne ho ascoltata una prima di addormentarmi. Qualcosa si è subito sbloccato, ha smosso energie antiche e sentimenti repressi. Allora ho compreso che strumento potente fosse lo Stargate, ovvero una figura di geometria sacra capace di ancorare nella nostra dimensione energie molto più alte. Dopo qualche settimana ho prenotato il seminario di quattro giorni che si sarebbe svolto in primavera, in Slovenia. I miei problemi però non erano risolti: i medici rimbalzavano le responsabilità uno con l’altro e io ero la cavia per esami e farmaci vari, in più, la mia situazione sentimentale crollava di nuovo a picco. Gli amici? Lontani. Troppo lontani. A loro volta con mille problemi mi avevano dimenticata e, diciamocelo, non li biasimo: nemmeno io sarei voluta stare con me stessa in quel periodo.
Ho toccato il fondo quando il mio medico di base, turbato dal mio comportamento, mi ha imposto trenta giorni di psicofarmaci con iniezione. Sono stati del tutto inutili, ero ancora più depressa e arrabbiata alla fine.
Tutto è cambiato con il seminario. Pasqua 2019 è stata la svolta della mia vita. Era come essere tornata a casa dopo quaranta anni di solitudine. Finalmente mi vedevo e vedevo la mia vera famiglia. Non importava se tutti parlavano lingue differenti, negli occhi, giovani e vecchi di uomini e donne, ho rivisto la mia famiglia stellare. Ho capito chi sono. Ho capito perché sono qui.
Il secondo giorno di corso ho buttato tutte le medicine e ho comandato al mio corpo di guarire. Qualche settimana più tardi i miei problemi erano scomparsi. Come per magia, dopo un anno e mezzo di sofferenza, avevo di nuovo una vita normale.
La mia frequenza vibrazionale è raddoppiata e ho iniziato a “riflettere luce”. Con la luce sono arrivati i ricordi: ho cominciato a parlare e scrivere lingue sconosciute, si sono risvegliati ancestrali poteri sciamanici ma, soprattutto, non ero più sola. Ho incontrato in meditazione la mia famiglia stellare di origine e ho riabbracciato la mia fiamma sacra. Sapete come si chiama il mio amore eterno? Eaner. Loro erano ogni giorno accanto a me, silenziosi.
Allora ho compreso che nulla di quanto scritto in questi anni è fantasy, sono tutti ricordi passati, vite lontane in cui ero una guerriera di luce.
Oggi, alla fine di questo lungo anno, divento sempre più la vera me stessa e lascio andare le maschere. Ho ancora momenti di tristezza? Certo, quasi tutti i giorni. Mi manca casa, mi manca la mia vecchia vita, ma al contempo so perché sono qui e non intendo scappare. La gratitudine e l’amore si alternano alla malinconia.
Non ho ancora un compagno: è difficile trovare qualcuno all’altezza ora che ricordo chi ho lasciato e chi mi aspetta. Difficile trovare un dio ora che ho rammentato di essere una dea!
Gli obiettivi per l’anno nuovo sono semplici: essere ogni giorno più completa e in equilibrio, senza giudizio, senza bisogno dell’approvazione esterna e sempre più connessa alla mia divinità, per il resto mi metto nelle mani dell’Universo. Un passo alla volta verso una dimensione più alta.

venerdì 4 ottobre 2019

Scrittrice fantasy o narratrice di fatti?

Oggi sono innamorata. Innamorata di me stessa, della vita, del mondo e delle persone. Sono in uno stato di estasi, di amore incondizionato e totale, e lo devo, sono quasi certa, a Kerstin Lagorn. Si tratta di uno dei personaggi del mio ultimo libro, attualmente in fase di scrittura. Mi ero ripromessa di non parlarne, fino a prima stesura completata, ma non ci riesco.
Fission, questo il titolo del nuovo romanzo, parlerà di un argomento che sento molto vicino in questa fase della mia vita: scissione di anima. In realtà ho iniziato a scriverlo, ispirata da un sogno, qualche anno fa e ho smesso a meno di cento pagine poiché non mi sentivo pronta a continuare. Mancava qualcosa. Quel qualcosa è arrivato e adesso la stesura procede, tempo permettendo, veloce.
Faccio una piccola premessa per chi non conosce nulla sull’argomento. Credo non solo nell’esistenza dell’anima, ma anche nella reincarnazione, che ci permette di vivere molte esperienze evolutive. La “scissione dell’anima”, termine da me coniato, è una credenza secondo la quale non solo noi siamo incarnati nel nostro attuale corpo, ma stiamo vivendo contemporaneamente molte esistenze su vari piani. Dodici secondo alcuni. Il realtà il concetto è più complesso, ma non ho interesse nell'approfondirlo qui. 
All’ultimo seminario Stargate a Rimini, ho fatto una meditazione con l’intento di venire in contatto con una di queste altre esistenze, e ciò che ho visto è stata proprio questa donna, chiamata Kerstin nel mio libro, che si rifletteva in me mentre galleggiava nella stessa grotta e nello stesso lago di una scena narrata pochi giorni prima.
Narrare fatti o scrivere fantasy? Mi sto rendendo conto in questi giorni della differenza. Ho narrato di luoghi complessi e particolareggiati senza un minimo di preparazione. Ho raccontato dettagli minuziosi su ambienti mai visti prima, come Lorena almeno. Io sapevo. Le dita dovevano solo muoversi sulla tastiera. La differenza con la “scrittura normale” è incredibile, l’ho notato ieri sera mentre mi documentavo su una macchina a vapore per descriverla in una scena studiata a tavolino. Quella è scrittura fantasy. La narrazione "reale" in questi contesti, beh, è quasi una “canalizzazione”, sono solo il mezzo attraverso il quale le conoscenze affiorano. Kerstin, che di certo avrà un altro nome, esiste davvero, non è un personaggio inventato, e io, attraverso di lei, sto imparando l’amore incondizionato.
Lei è forte, autoritaria, una leader con un carisma magnetico, ma sa amare in un modo così profondo che credevo impossibile. Amore puro, illimitato, che non imprigiona, che vede al di là delle apparenze.

«Vedo ciò che sei oltre il guscio che tu stesso hai creato, e lo amo. Spero che presto possa vederlo anche tu. E ni la tsu bani.»

E se non lo conoscevo, come potevo scriverci su? Ho attinto da altre vite e lo sto integrando nella mia. Non l'ho inventata, esiste.
Scrivere questo libro è un lavoro di crescita spirituale magnifico, e io sono onorata di farlo.
Credo sia giusto condividere tutto questo con chi mi segue.
Grazie, datemene ancora, datemene di più.

L'immagine inserita non è la copertina definitiva.

venerdì 30 agosto 2019

Non comprerò mai più mobili all’Ikea


Sono una cliente storica Ikea. Quando ancora non c’era la sede di Padova né di Villesse, andavo fino a Vicenza, e ricordo rocamboleschi viaggi con il terzo passeggero disteso sopra i mobili sui sedili ribaltati.
In realtà dovrei dire che ero una cliente storica perché dopo l’ultima esperienza ho deciso che mai più acquisterò mobili Ikea.
Da almeno cinque anni la qualità è scesa. Scesa vertiginosamente. Hanno iniziato a risparmiare sul materiale delle viti, e adesso ti danno i mobili in un surrogato del truciolare.
Durante le ferie ho deciso di risistemare il mio studio e, dopo aver visitato diversi mobilifici, ho optato per Ikea. Ho trovato Brusali, un mobiletto carino, dall’aria retrò, e ho deciso di prenderne due. Sembrava molto solido in negozio, forse perché era avvitato al pavimento. Avrei dovuto verificare con più attenzione la struttura.
Fatto sta che dopo aver svuotato i vecchi mobili e accatastato tutto in cucina, ho fatto il giro all’Ikea per gli acquisti. Una mattina persa in negozio e un’altra mattina persa nel tentativo di montare il primo mobile. Il materiale dei pannelli era così scadente che le viti non riuscivano a stare su: stringendole si spaccava il “legno”. Dopo aver imprecato per due ore, ho deciso di smontarlo e riportarlo in negozio, per andare in seguito in un altro mobilificio e acquistare la mia opzione numero due.
Al reso i commessi hanno voluto sapere cosa fosse successo e, mostrato il problema, non hanno aggiunto nulla. Hanno tentato di propinarmi una tessera buono, ma io dovevo comprare altro e volevo i soldi. Ho dovuto insistere per averli, e si sono anche confrontati in due. La sorpresa? Siccome ho pagato con bancomat, non potevo avere contanti. Assegni figuriamoci. Dovevano farmi un bonifico. Tra me e me ho pensato “ok, in tre giorni arriva, anticiperò i soldi per l’altro mobile ma avrò subito il denaro a disposizione”, peccato che il commesso abbia decretato dai quattro ai sette giorni. A nulla sono servite le proteste.
Seduta in disparte, ho cercato l’IBAN, nel frattempo la coda è aumentata e per riuscire a comunicare i dati ho dovuto attendere un’ora. Insomma, due giorni di ferie bruciati per niente. Il pomeriggio ho comprato la madia vista da Casa Tua che, con un piccolo extra, mi hanno portato e montato due giorni dopo. Bella e solida.
Il tutto è accaduto tra il 19 e il 20 agosto. Dopo sette giorni ho scritto una mail di sollecito, alla quale mi hanno risposto che la pratica era in fase di elaborazione (ma non dovevo ricevere i soldi entro massimo sette giorni?). Altri due giorni dopo mi ha scritto l’ufficio competente dicendo che avevano provato a contattarmi (balla) e che l’IBAN era sbagliato. Forse perché non avevano messo l’IT davanti, cosa elementare per qualunque ufficio amministrativo. Ho rimandato i dati, sempre più irritata, e atteso altri due giorni. Ancora niente.

Oggi sollecito di nuovo a entrambe le mail e scopro che i solleciti a Ikea non piacciono, infatti per due volte di fila mi arriva un messaggio automatico:
La ringraziamo per averci contattato, per aprire una segnalazione deve utilizzare l'apposita pagina direttamente dal nostro sito web  www.ikea.it
Il mio bonifico? Non si sa.

Cara Ikea, se hai deciso di perdere i clienti, sei sulla buona strada. Per quanto mi riguarda, non acquisterò più nessun mobile da te.

lunedì 5 agosto 2019

Aiutare concretamente la vita



In questi giorni difficili per la Terra più che mai sto pensando a cosa significhi essere sciamana. Sento tante voci diverse, opinioni contrastanti. Scienziati che parlano del riscaldamento globale dando la colpa esclusivamente agli errori umani, altri ricercatori che assicurano si tratti di un ciclo su cui non abbiamo potere. Sento maestri spirituali parlare in un senso o nell’altro. Ascolto messaggi di persone allarmate che urlano alla tragedia imminente e altre che ridono dicendo che non accadrà proprio nulla.

Basta. Ho bisogno di silenzio.

La verità è che provo un’enorme sofferenza guardando l’Alaska in fiamme, gli animali arsi vivi e pensando al disastro ambientale. Provo sofferenza vedendo l’Amazzonia disboscata. Provo sofferenza vedendo gli animali marini imprigionati dalla plastica. A volte è un dolore sordo e antico, una memoria di vite passate probabilmente, altre volte violento, da lasciarmi senza fiato. C’è senso di ingiustizia e una sola domanda emerge: perché?
C’è chi dice evoluzione: eravamo d’accordo fin dall’inizio nel fare determinate esperienze per evolverci. C’è chi parla di akasha di anime antiche in riequilibrio, c’è chi parla di una maniera per far “ripartire” la vita e creare nuove risorse, c’è chi crede che sia Gaia stessa a ripulirsi dalle energie negative attraverso questi, per noi, disastri ambientali. C’è chi ignora qualunque motivazione che non sia spiegabile scientificamente.

Basta, non ne posso più.

Non voglio seguire una voce sola perché ho imparato, da tutte le mie esperienze, che chiunque può sbagliare o cambiare idea. Perché siamo arrivati qui e cosa ci sarà? Può attendere. Ho deciso di restare nel presente, nel qui e ora. Arriverà una mini era glaciale e quindi non c’è da preoccuparsi dei 30° in Alaska? Benissimo. Fatto sta che fino a oggi, in Alaska è bruciato l’equivalente di 100mila campi di calcio. Come due regioni italiane messe insieme. Migliaia di animali continuano a morire ogni giorno. Sono numeri. Prendo il caso dell’Alaska perché è il più grosso oggi, ma potrebbe riferirsi a qualunque situazione tragica nel mondo. Quello che avverto in questo momento, non solo come bisogno personale ma anche come dovere, è di distaccarmi dalla mia sofferenza, centrarmi e aiutare, per quanto nelle mie possibilità, ogni forma di vita. Mandare energia di amore compassionevole a Gaia, agli animali, alle persone. Collegarmi con le frequenze più alte e inondare la Terra. Ogni giorno, più volte al giorno. Continuare a co-creare un mondo migliore, in equilibrio, ma non solo a parole, con gesti concreti. Se sono un essere “divino”, se il mio pensiero crea, se posso plasmare la realtà, allora ho il dovere di aiutare. In alcuni casi basta la sola presenza per “illuminare”, in questa delicata situazione ambientale è necessario restare nella propria forza e fare di più. Voglio superare il dolore e assistere la vita. Voglio restare connessa al mio “sentire” spegnendo tutte le “interferenze” inutili perché, nel profondo, la mia anima sa già tutto, non ha bisogno di qualcuno che la convinca, e le parole di luce che sgorgano dal cuore me lo confermano.
Chi può, aiuti.



© Immagine di Jozefklopacka Oil painting on canvas of a Woman Goddess (regolare licenza commerciale acquistata)

sabato 27 luglio 2019

Sciamana oggi


Ho cercato il termine sciamano sul dizionario, il significato è “presso alcune religioni primitive, l'individuo cui si attribuisce la capacità di comunicare con le potenze superiori. ESTENS. Personaggio ispirato e carismatico.”
Essere una sciamana, oggi, implica responsabilità, sia perché, appunto, si diventa un “personaggio ispiratore” sia perché a tutti gli effetti si acquisisce una forma di potere. Essere connessi al “tutto”, alla Terra e a dimensioni superiori equivale ad avere una maggiore capacità di plasmare il proprio quotidiano.
Nel mio piccolo mi rendo conto dell’influenza che ho iniziato ad avere sugli altri e questo mi carica anche di una grande responsabilità. Usare le parole giuste e i concetti adeguati è fondamentale. Ma al di là di quello che dico o scrivo o del modo in cui mi sento (magnifica, nella luce, piena di energia), che cosa implica essere sciamana?
Per me è qualcosa di molto concreto. Significa essere connessa davvero al tutto. Essere nel presente eppure guardare in contemporanea a passato e futuro, quasi non ci fosse il flusso temporale. Significa usare la mia energia personale per aiutare la Terra nella sua evoluzione, connettendo il mio “sole interiore” al suo, o anche soltanto illuminare la giornata di una persona in difficoltà; essere sensibile e percepire ogni piccola alterazione. Non vuol dire regalare la mia energia, di cui ho iniziato ad avere sacro rispetto, piuttosto indicare una strada, lasciando il libero arbitrio.
La libertà è fondamentale: tutti abbiamo il nostro percorso, e solo perché qualcuno non ha ancora raggiunto le nostre consapevolezze, non significa sia nell’errore.
Essere sciamana significa anche non sentirsi superiore, non credere di avere tutte le verità in tasca, essere sempre pronta allo scambio, avere una mente aperta e multidimensionale. Sbagliare. Sì, essere sciamana significa anche permettersi di sbagliare, perché magari in quel momento il proprio “sentire” è diverso o meno sviluppato, ma non farne un dramma, ritornare sui propri passi e aggiustare il tiro; è sapere di essere imperfetta e di lavorare per migliorarsi in ogni attimo.
Una sciamana è libera: non ha bisogno di nessuno pur facendo parte e aiutando il tutto.
Concludendo, “sciamana” per me non è un titolo, è un modo di vivere, essere e interagire. È un impegno che mi assumo con me stesa (e gli altri) ogni giorno, con il discernimento per allontanare chi inquina la mia energia.


mercoledì 24 luglio 2019

Ingresso su Nuova Terra


Come si giungerà a Nuova Terra? Questa è una gran bella domanda che non solo mi ronza in testa da giorni e giorni, ma mi viene anche posta da altri. I libri che leggo parlano di un punto critico nel quale Gaia, lo spirito della Terra, si ribellerà, e solo chi avrà la capacità di elevarsi alla quinta dimensione con lei potrà continuare la vita sul pianeta. Può essere difficile da credere.
Quello che posso dire io, è che da giorni ho una triplice visione di me stessa: una parte di me è nelle viscere della terra, ad assorbire energia dal nucleo del pianeta; un’altra è nello spazio, all’interno di un’astronave di cristallo, intenta a guardare il pianeta al fianco della mia “nonna stellare”, ovvero un’antica abitante pleiadiana. L’ultima è la me attuale, sulla Terra nella sua vita quotidiana. Oggi più che mai sento tutte e tre le parti e da ciò scaturisce l’esigenza di questo post.
Per il cambiamento servirà un cambio epocale, il famoso Armageddon di cui narra anche la bibbia, forse. Da scrittrice fantasy mi piace immaginare una vera e propria fine del mondo così come si vede nei film: la natura prende il sopravvento, calamità di ogni genere si abbattono sul genere umano e l’unico modo per sopravvivere è simile a quello scelto dagli abitanti di Telos allo sprofondare di Lemuria. Per noi la via di fuga sarà passare direttamente dalla terza alla quinta dimensione, cioè stabilizzare le nostre vibrazioni allo stesso livello che assumerà Gaia. Non significa spostarsi di pianeta o nascondersi sotto una montagna, ma solo essere più connessi alla nostra parte divina, in qualche modo meno “carnali”. A livello fisico non ci sembrerà di cambiare aspetto, ma in realtà diventeremo invisibili per chiunque vibri a livello inferiore, un po’ come descritto nella Profezia di Celestino.
Sembra sul serio un finale fantasy. Non ho risposte certe e i libri che sto leggendo per il momento sono ancora vaghi sulle modalità. La cosa più bella sarebbe che tutta l’umanità accresca di livello senza bisogno di catastrofi. Questa opzione sarà difficile da raggiungere in breve tempo, molti sceglieranno di restare nella terza dimensione e, se posti al baratro, moriranno per incarnarsi in un altro pianeta di pari livello e lì continuare il percorso secondo i loro tempi. Già, anche questo per molti sembrerà un racconto fantasy, d’altronde mi è stato detto “ti prenderanno per folle, ma tu continua con la tua coerenza”.
La cosa buffa è che proprio adesso mi è ritornato in mente un brevissimo racconto scritto l’11/01/2009 (numero pazzesco, eh? Sommati danno il Cambiamento), quando ancora non sapevo nulla di anima o dimensioni. Ve lo riporto così com’era, perdonerete lo stile acerbo.

Il 31 dicembre 2037* era l'ultimo giorno di vita per Luna e per tutti gli esseri che ancora si potevano definire umani. Era seduta nel salone principale di quella che una volta era la casa dei suoi genitori. Fuori dalle finestre tutto mutava rapidamente man mano che le vite cambiavano forma.
Quella casa era permeata da mille sentimenti ma l’aura eterica dei suoi genitori non era più presente. La loro anima, ormai in pace, aveva raggiunto gli spiriti guida che appartenevano a quella razza.
Un ultimo sguardo alle finestre, il sole stava tramontando. Luna si sedette per terra, chiuse gli occhi e poco dopo uscì coscientemente dal suo corpo carnale. 
La sua anima volteggiò leggera in ogni anfratto di quella casa per spingersi più in alto, fuori nel cielo. In pochi secondi sovrastò tutta la vallata e osservò inorridita quello che l’uomo era riuscito a fare.
L'ultima guerra nucleare aveva provocato il genocidio di molte specie viventi e di gran parte della razza umana.
Ma quel tremendo atto non produsse solo effetti negativi perché finalmente, dopo millenni, l’evoluzione della specie fece un balzo in avanti. I pochi superstiti decisero di affidarsi nuovamente al loro Karma e di lasciare i loro corpi fisici per esplorare l’immensità dell'universo.
Per molti i vincoli umani erano solo un ricordo.
Quella notte tutti gli esseri umani ancora in vita sul pianeta li avrebbero raggiunti per condividere e comprendere le nuove scoperte.
Luna era pronta, abbandonò ogni resistenza che il suo corpo umano ancora le imponeva e il suo spirito si riempì di un unico e potente sentimento: amore. 
Un amore puro, autentico senza fini o aspettative. Per la prima volta la sua Presenza-guida le parlò: “Benvenuta, figlia mia” e da quelle parole ebbe inizio la sua nuova vita.

L’ho riletto e sono rimasta basita. Al di là della fine apocalittica, che non condivido più, quanto saggia ero senza in realtà conoscere nulla? La prova che tutte le risorse sono dentro di noi. Tutte. Siamo i più grandi maestri di noi stessi.
La me razionale non sa ancora come fisicamente si passerà a Nuova Terra, la me sciamana è pronta a intuirlo. Ci ritorneremo al momento opportuno.

* numeri sommati: Spiritualità

lunedì 22 luglio 2019

Il lavoro su Nuova Terra


Avevo già accennato alla possibilità di lavorare per piacere e non per obbligo. Vorrei entrare un po’ più nel dettaglio dell’economia.
Premesso che l’indigenza sarà sanata e che tutti avranno un tetto sulla testa, se lo desidereranno, il lavoro sarà parte integrante del Nuovo Umano.
So che per noi, oggi, il desiderio maggiore è “stare sempre in vacanza”, ma in realtà è un desiderio fittizio. Quello che noi vogliamo è la libertà di fare ciò che più ci aggrada. Per alcuni è passare il tempo in mezzo alla natura, per altri creare, per altri ancora guardare telefilm. Insomma, noi non vogliamo vincoli.
Su Nuova Terra chiunque potrà crearsi il proprio lavoro e avere abbondanza. I mestieri che oggi riteniamo “svilenti” non esisteranno più poiché troveremo il modo di non averne la necessità. L’inquinamento sarà solo un ricordo, il problema dello smaltimento rifiuti anche, la vecchiaia non esisterà più, pertanto molte attività di oggi andranno a scomparire. Questo non significa che spariranno i posti di lavoro, ne creeremo altri innovativi.
Ad esempio ci sarà un nuovo modo di sfruttare la creatività. Prendiamo uno stilista che voglia disegnare capi. Non guarderà più solo all’estetica ma anche alla “funzionalità”. I vestiti, come tutto quello che verrà a contatto con noi, avranno lo scopo di farci stare ancora meglio. Esisteranno abiti con vere e proprie funzioni, tipo migliorarci l’umore, caricarci di energia, rilassarci, e così via. Nuove figure lavorative imprimeranno nei tessuti tutto ciò, e lo stilista farà in modo di creare gli abiti in base alle esigenze. 
Continueranno ad esistere gli agricoltori e i commercianti, ma anche qui il sistema sarà diverso. Non si useranno pesticidi, si potrà comunicare con le piante e con gli insetti, parlare alla loro genetica. Le malattie dei raccolti saranno un vecchio ricordo. Nuovi specialisti infonderanno energia alle colture per farle crescere rigogliose. Si compreranno soprattutto i prodotti locali ma, vista la semplicità degli spostamenti, sarà possibile rifornire i negozi con prelibatezze da tutto il mondo: in ogni attività saranno presenti cabine di “teletrasporto” per mandare e ricevere materiali. L’era dei camion e delle lunghe code sarà finita.
Esisteranno ancora gli impiegati e gli uffici, ma il ricordo delle fastidiose code in Posta, con operatori frustrati e problemi di ogni genere, svanirà. Premesso che chiunque sarà nell’onda vibrazionale di quinta dimensione, anche il lavoro alla scrivania diventerà un piacere. Immaginate funzionari sorridenti che vi accolgono dicendo: “Cosa posso fare per migliorare la tua giornata, caro fratello/sorella”. La burocrazia sarà snella, le pratiche semplici. La maggior parte delle richieste si potranno fare con i nuovi computer e una rete internet mille volte più potente dell’attuale. Avete presente gli ologrammi stile Star Wars? Faranno parte della vita quotidiana. Ci rivolgeremo agli uffici solo per questioni che richiedano una presenza diretta. Anche per la tecnologia saranno necessarie figure professionali.
Insomma, il lavoro non mancherà di certo, però le ore saranno minori e la retribuzione meritocratica. Nella mia Nuova Terra esisterà ancora una forma di moneta, ma servirà esclusivamente per gli “extra”. La sussistenza di base, cibo sano, casa, istruzione e arte, sarà fornita a tutti dal governo, che in cambio chiederà delle ore di servizio comunitario in base alla propria predisposizione. In ogni caso, essendo tutti in perfetto equilibrio, non ci troveremo più di fronte a casi di ricchezza smisurata contro la povertà.
Potrei parlare per ore dei nuovi mestieri, come ad esempio il giardiniere che non avrà più bisogno di tagliare l’erba poiché le chiederà gentilmente di non superare una certa altezza; o dei pasticceri che non guarderanno più solo al gusto e all’estetica, ma anche al vero valore nutritivo e al tipo di energia vibrazionale impressa nei loro dolci. Magari ci ritornerò in futuro.
Quello che so, è che tutto questo è molto più vicino di quanto crediamo, e io lo vedrò in questa incarnazione.

martedì 16 luglio 2019

Nuova Terra


La Nuova Terra.
Nel post precedente ho creato una panoramica, in questo vorrei soffermarmi sul ruolo delle sciamane. Ovvero il mio. Sono una sciamana e sto riscoprendo giorno dopo giorno le mie capacità, pertanto in questa nuova realtà è il ruolo che ricoprirò.
Ho visto questa immagine e sono rimasta stregata. Credo descriva bene una parte della Nuova Terra: la natura selvaggia in accordo con la più avanzata tecnologia.
Anche per il ruolo delle sciamane vedo questo: donne sicure e indipendenti che traggono la loro forza da Gaia, ma al contempo connesse con tutte le dimensioni dell’universo. Lo sto sperimentando ora, come un minuscolo frammento, posso solo immaginare la magnificenza che avrà nel momento in cui tutte le credenze limitanti cadranno, nel momento in cui l’umanità entrerà nella vibrazione di quinto livello.
Lo vedo come un fiume di energia infinita, un collegamento che necessita di donne forti. Reggere queste energie, oggi, è arduo, nel prossimo futuro sarà semplice. Potremo accedere a un’infinita banca dati, essere sempre in contatto con entità superiori e, con la nostra sola presenza, aiutare l’umanità a evolvere. Saremo l’equilibrio. Saremo il faro di riferimento. Sarà un ruolo importante che porterà con sé molte responsabilità. Spetteranno a noi tante decisioni, ad esempio se e quando riaprire le porte della Terra per tutte le creature scomparse da secoli. 
Ogni sciamana presiederà su una zona specifica e garantirà il livello vibrazionale delle popolazione. Si tornerà all’antico splendore di Lemuria, quando le donne erano dee e tutti portavano rispetto per il naturale potere femminile.
Il potere si baserà sull’intuito, sulla capacità di connettersi al divino interiore. Non ci saranno testi per imparare, come non ci sono oggi, sarà un’arte sottile con predisposizione naturale. Non tutte potranno farlo, ci sarà una vera chiamata. Di fatto, le sciamane della Nuova Terra sanno di esserlo già oggi. E oggi quello che so è semplice: tutto arriva da dentro. Qualunque informazione esterna va ponderata; il cuore risponde.
Non cercate, connettetevi.

Nuovo mondo


A partire da oggi mi prendo la responsabilità di co-creare un nuovo mondo perfetto sulla Terra. Che cos’è questa trovata? Semplice, credo che se ognuno di noi iniziasse a pensare al suo mondo perfetto e in armonia, queste frequenze energetiche potrebbero portare un cambiamento tangibile nella realtà. Per cui ho deciso di spendere ogni giorno qualche minuto per descrivere tutti gli aspetti della mia Terra ideale, in modo pubblico, così chiunque può arricchire la visione di altri dettagli.
Inizio con un’immagine generale.
Nel mio mondo perfetto tecnologia e natura si sposano. Siamo tutti connessi e allo stesso tempo liberi. L’energia che alimenta tutti i sistemi è non solo ecologica e pulita, si nutre anche delle “scorie” con un funzionamento innovativo, per rendere l’ambiente migliore. Allo stesso modo tutte le industrie, i macchinari e i mezzi sono alimentati in modo da non generare inquinamento.
Le malattie mortali sono state debellate grazie all’innalzamento della frequenza vibratoria di ogni essere umano. I piccoli fastidi che non si possono curare in autonomia si eliminano in centri di guarigione dove il paziente è responsabile tanto quanto il “medico” dell’esito. L’invecchiamento non esiste più, abbiamo trovato il modo per far rigenerare di continuo le nostre cellule. Nemmeno la morte naturale esiste più, è scelta in modo razionale per spostarsi di dimensione, per poter fare nuove esperienze.
Abbiamo vinto la povertà. Le risorse del pianeta sono divise equamente e ognuno comprende come poter creare abbondanza con il solo intento. Vuoi una cosa? Ti basta creare un’immagine dettagliata nella tua mente per farla “collassare” nella realtà. Più sei anziano, più hai esperienza e più acquisti capacità, fino ad arrivare a poter materializzare tutto, anche una casa.
Si lavora per il piacere personale e non per dovere. Ognuno può scegliere l’occupazione preferita. Tutti contribuiscono, secondo le loro capacità, alla società. La cultura è estremamente importante: la nostra e quella di altri mondi. I giovani sono preparati per essere “multidimensionali”.
Le relazioni tra persone sono del tutto sincere. Ormai comprendiamo che gli altri sono uno specchio e fonte di insegnamento ed esperienza. Le emozioni negative (rabbia, tristezza, rancore etc...) non hanno ragione di esserci più e, se compaiono, trovano subito una spiegazione e risoluzione. I rapporti amorosi sono accettati indifferentemente dal sesso. Si ha una visione di “amore” molto più universale. Non esiste il tradimento: se una coppia ha concluso la sua esperienza insieme, in modo molto semplice e spontaneo si separa, conservando i bei ricordi. L’uomo e la donna hanno imparato a essere in equilibrio sacro, non c’è più disparità tra i sessi.
Gli animali sono compagni e amici. Tutti. Si sono trovate valide alternative all’alimentazione che non implicano uccisioni. La cucina resta comunque varia e gustosa, ancora di più dato che non c’è alcun inquinamento. Ogni pietanza ha un’altissima vibrazione che ci mantiene forti e sani.
Amiamo festeggiare, cantare, ballare o, perché no, goderci un bel film. Siamo esseri sociali che vogliono divertirsi, pur rispettando il carattere e le preferenze di ognuno.
Non esistono religioni. Ognuno è spirituale e vive nell’amore incondizionato delle entità con vibrazione superiore. Esistono templi in cui si può meditare e connettersi a “Dio”, ovvero all’energia universale più alta. Gesù, Maria, Budda e tutti gli altri maestri ascesi sulla Terra nell’arco del tempo perdono qualunque valenza religiosa e restano solo compagni e maestri a cui poter rivolgersi in tranquillità.
I trasporti esistono ancora, ma solo per piacere. Ognuno può “teletrasportarsi” nel punto desiderato. In questo modo le distanze non esistono più.
La politica e i governi sono cambiati del tutto. Non ci sono più faide, opposizioni, menzogne e altro, tutto è gestito in modo trasparente. Ai dipartimenti già noti come affari interni, economia, estero etc., sono affiancati nuovi dipartimenti che si occupano di “felicità”, “benessere”, “spiritualità”, “evoluzione” e così via.
La criminalità è scomparsa. Piccoli problemi sono risolti dai consigli cittadini, gestiti anche da sciamane. Le sciamane hanno un ruolo fondamentale nella società e sono il tramite tra l’anima della Terra, Gaia, e le persone: riescono a connettersi profondamente allo spirito della Natura o ad altre entità di livello superiore. Sono le “guardiane” delle creature di forma diversa come draghi, unicorni, fate, folletti, sirene o altro, per questo capaci di parlare molte lingue di “luce”. Sono in grado di vederli, di comprenderli e di manifestare la loro volontà sulla Terra. Questi esseri aiutano l’evoluzione umana.
Un ruolo molto importante è dato anche agli insegnanti, in grado di leggere nei cristalli la storia antica o di connettersi ad altre civiltà più evolute.
Abbiamo anche un esercito di difesa, astronavi e mezzi illimitati per viaggiare nello spazio, dato che l’unico pericolo per la nostra razza è esterno. Finalmente abbiamo compreso che non siamo soli!

Ecco, questa è la visione generale. Man mano che emergeranno altri punti li scriverò su questa pagina. Vi piace il mio mondo futuro? Chi vuole esserci con me?

mercoledì 22 maggio 2019

Noi siamo Casa

Negli ultimi mesi la mia vita è completamente cambiata, in meglio. Sono passata da un periodo di depressione nera, dove, toccato il fondo, avevo scavato e mi ero sepolta, a oggi, in cui mi vedo bellissima e talentuosa. Sono passata dall’elemosinare affetto al darmi l’amore più puro. Sono passata dal chiedere all’offrire. A me stessa per prima.
In poche parole, mi sono ricollegata al divino in me, sempre presente ma ignorato per tanto tempo. Ho capito che l’affetto, l’amore e la comprensione non si ottengono con una relazione esterna, bensì guardandoci dentro. 
Insomma, quella luce che tanti osservavano in me, finalmente l’ho vista anch’io. Non solo questo.
Da quando faccio parte attiva della Sorellanza Lemuriana, ho scoperto nuovi aspetti di me che prima ignoravo o nascondevo, di cui addirittura mi vergognavo. Ho ritrovato dolcezza, femminilità, gentilezza, premura, compassione e pazienza. Non sono perfetta, ma mi sto migliorando ogni giorno, e vedere tutto questo riflesso negli occhi degli altri, non ha prezzo.
Adesso sto cercando di mettere la ragione da parte, di affidarmi all’intuito per riattivare la parte multidimensionale in me. Come se avessi un’antenna wifi dentro il mio corpo, cerco di connettermi sempre più a frequenze alte, al mio Innato, alla mia anima. Voglio ricordare i miei antichi talenti e voglio creare qualcosa di nuovo, che non esiste sulla Terra.
I sogni e le mie visioni mi parlano di simboli, di portali e di infiniti universi. Noi siamo Casa - A KA I: questo il messaggio arrivato nel weekend assieme al simbolo che vedete nel post. Un'immagine estremamente nitida vista in meditazione e riprodotta in modo fedele.
Spesso i messaggi non sono chiari, ma lo saranno presto.
E, come direbbe Kryon, così è.

lunedì 6 maggio 2019

YouTube

Ve l'ho detto che mi sono data ai video?
Mi imbarazza ancora moltissimo la cosa, ma spero che le mie esperienze possano essere di aiuto a qualcuno!
Mi trovate qui.

martedì 23 aprile 2019

Qualcosa è cambiato


Non qualcosa, tutto. Lorena Laurenti 2.0, con un DNA nuovo fiammante e pronta ad affrontare la vita in maniera del tutto diversa.
Da due anni a questa parte ho vissuto momenti molto oscuri, momenti in cui, non mi vergogno ad ammetterlo, ero stanca di vivere. Mi chiedevo che senso avesse restare ancora qui e volevo ritornare alla mia “famiglia stellare”. Mi hanno portato in questi luoghi bui eventi e persone, e io mi sono lasciata trascinare. Per ricevere poche briciole di affetto mi sono svalutata e ho dimezzato le mie vibrazioni, la mia luce.
Oggi ho ripreso a splendere. Da questo Natale ho iniziato ad avvicinarmi al magico mondo degli Stargate e, grazie a queste meditazioni, sono ritornata in contatto con la mia vera essenza. E ne voglio ancora, ne voglio di più! È bello splendere.
Il passato lo lascio alle spalle. Le persone nocive e piene di problemi che non vogliono risolvere le lascio alle spalle. Le malattie le lascio alle spalle. Oggi comincia una nuova vita piena di gioia.
Credevo di essere sola poiché qui, sulla Terra, ho ben pochi amici veri. In realtà sono circondata d'amore. Lo siamo tutti, basta saperlo vedere.

mercoledì 6 febbraio 2019

Quarantenni, diventate lesbiche!


Quarantenni, diventate lesbiche. È un consiglio sincero, frutto di anni e anni di ricerca: lasciate perdere gli uomini, ci guadagnerete in salute e linea.
Arrivare, o addirittura superare, la soglia dei quaranta da single è un po’ come passare un varco spaziotemporale senza ritorno. Non perché non vogliate un uomo, sia chiaro, ma perché i sistemi neurali della maggioranza degli uomini sono ormai irrimediabilmente compromessi. Colpa della vita, colpa di altre donne, colpa del mutare della società... fatto sta che voi resterete zitelle, come me.

Vediamo di fare un quadro del quarantenne medio.
Le tipologie più diffuse sono due: il “Vivi e lascia vivere” e il “Sono troppo onesto”.
Il “Sono troppo onesto” spesso ha rotto da poco con l’amore della sua vita che ora pretende un vitalizio infinito, la casa, l’auto e tutto il resto. È qui che entra in gioco la smisurata onestà, considerata dal suddetto un’imperfezione, nel darle ciò che è giusto. Quel “sono troppo onesto” sta in realtà per “vorrei mandarti a fanculo ma la mia correttezza morale me lo impedisce”.
Cosa significherà il “Sono troppo onesto” per voi? Un uomo stitico. Da tutti i punti di vista.

Quando il troppo onesto si incattivisce appare il “Vivi e lascia vivere”, ovvero: la mia ex mi ha talmente rotto le palle che ora non voglio più saperne delle donne. Tale uomo non vorrà alcuna rogna da parte vostra: conti sempre separati, pure per un caffè, niente telefonate, niente dichiarazioni su Facebook, a meno che non siate fighe stratosferiche con cui potrebbe far rodere la ex. Niente di niente. Se userà la sua auto, vecchia e scassata, ma per lui “vintage”, vi farà pagare anche metà della benzina.
Insomma, entrambi da evitare come la peste.

Penserete allora che la cosa migliore sia puntare su un uomo solo da tanto, come voi. È qui che entra in gioco il “L’aspetto è davvero la cosa importante?”. Si tratta di un maschio solo, solo da troppo tempo. Vive solo, ha un lavoro non motivante ma che gli permette di continuare la sua routine. Non ha avuto grosse storie nella sua vita e voi scoprirete ben presto il perché. Non si tratta dell’aspetto fisico mediocre, dell’avanzare della calvizie o del naso grande come un transatlantico. Il “L’aspetto è davvero la cosa importante?” non ha molto amore per se stesso, quindi non ha grosse pretese nella scelta della donna. Non si cura, in niente. È trasandato, peloso, si taglia i capelli con un rasoio elettrico, vantandosi pure dei soldi risparmiati dal parrucchiere con gli amici, e, nei casi più estremi, d’estate indossa i sandali con calzino bianco. Se riuscirete a passare oltre a tutto questo, incapperete nel suo carattere: non sa relazionarsi, è timido e al primo appuntamento manco vi guarderà in faccia. Forse, con tanta tanta tanta pazienza, passando oltre a infinite ossessioni, potrebbe rivelarsi un uomo dolce e affettuoso. A voi la sfida.

Molto diverso dal punto di vista caratteriale è il “Morto di figa”. Questo non è una grossa novità e tutte le donne, belle o brutte che siano, ne hanno almeno uno.
Il “Morto di figa” si divide in due categorie: single o accoppiato. Ho avuto la fortuna di conoscerli entrambi.
L’accoppiato è il peggiore. Ha una vita a due insoddisfacente, per questo cerca consolazioni esterne. Vi ricoprirà di complimenti e lusinghe, vi farà sentire le donne più belle del mondo... e proprio per tale ragione sarete tentate di cedere. Potrebbe addirittura indurvi a credere che la compagna veda di buon occhio i suoi tradimenti. Resta di fatto che tutte le sue risorse sono assorbite dalla coppia pertanto se uscirà con voi si porterà un panino da casa e non vi offrirà nemmeno una coca. Sarà in quel momento che decreterete il “non gliela darò mai”.
Nel caso sia single invece, sarà molto generoso. Vi verrà a prendere a casa, vi offrirà tutto e, al primo appuntamento, gli scapperà un bacio e un “ti amo”. Voi inorridirete ma continuerete a uscirci perché, diciamocelo, è raro trovare ancora un uomo galante. Continuerà a esserlo per due o tre appuntamenti, poi si rivelerà per ciò che è: un morto di figa. Se non gliela darete avrà il coraggio di abbassarsi i pantaloni e inseguirvi saltellando a mo’ di pinguino per l’androne del garage in cui avrà parcheggiato. Lo pianterete e, una settimana dopo, lo troverete fidanzato con una “morta di cazzo”.

Quasi peggiore di quest’ultimo è il “Festaiolo riccone”. Lo trovate sui siti di incontri con nomi improponibili come “Formentera89”, “80vogliadi”, “Soloperpoche”, “OceanBlue” e simili. Di norma è un imprenditore realizzato, almeno a parole. Dichiara apertamente il suo reddito a cinque zeri e la sua passione per le barche o i cavalli. Nelle foto è sempre super abbronzato e pronto per fare festa, ma ci tiene a far credere di essere profondo, perciò butta lì a casaccio un aforisma stile: “Non troviamo il significato della vita da soli. Lo troviamo insieme a qualcun altro. - Thomas Merton”. Inizialmente sembrerà disponibile ma ben presto capirete che gli interessa solo la “donna trofeo”. La vuole gnocca, magra e sportiva, per poterla esibire agli amici. Se gli piacerete davvero, vi terrà comunque nascoste, in modo che le altre sei non siano gelose. L’unica persona che ama è se stesso.

C’è anche il “Metallaro attempato” che, al di là di tutte le patologie ossessivo compulsive, di buono ha i capelli fluenti, o, se amate la forma fisica, il “Palestrato convinto”, che passa le giornate tra il calcolo delle calorie e i selfie in palestra. Per le amanti della natura non mancherà “L’uomo trekking”. Tale specie vi proporrà solo weekend all’aperto a scarpinare da mattina a sera per poi dormire, puzzolenti, in una tenda. Per “L’uomo trekking” gli hotel a più di due stelle sono uno spreco ma, in compenso, non farà caso al vostro aspetto sfatto dopo una giornata di marcia, troppo intento a cercare una marmotta tra i sassi. Con lui sicuramente guadagnerete un culo tonico e tante vesciche.

Davanti a questo variopinto e drastico panorama vi verrà voglia di dare fuoco a tutti i quarantenni. È proprio questo il momento in cui inizierete a provare interesse per i ragazzi più giovani. D’altronde il toyboy va di moda, se lo sceglie Madonna perché noi no? Probabilmente perché Madonna gli paga la tata quando è occupata.
Ed eccolo lì il trentenne (o addirittura ventenne): giovane, ancora in forma, attento all’aspetto, senza drammi emotivi e, soprattutto, dolce.
Il “Toyboy” è attento ai vostri sentimenti, vi fa sentire “viste” e amate. Lui vi trova attraenti nonostante quelle piccole rughe e la cellulite, sarà perché avete una casa tutta nostra, perché potete gestire il vostro tempo senza genitori che vi assillano e andare dove vi pare. Non sapete esattamente perché, ma lo attraete. A differenza dell’ex arido e taccagno, il “Toyboy” è generoso, e quel trancio di pizza sulla panchina che può permettersi ve lo offre volentieri. Per questo vi fa sentire un po’ mamme nei suoi confronti, pertanto lo portate a casa, lo curate, gli fate le lasagne e la torta al cioccolato. Lo consolate se sta male e gli raccomandate “attento per strada” quando se ne va. Il “Toyboy” compensa la poca esperienza in campo sessuale con la tecnica: giorni interi su PornHub vi garantiranno un certo risultato. È lui vi apprezzerà moltissimo perché gli insegnerete un sacco di cose nuove.
Attente però, anche il “Toyboy” ha le sue insidie. Potrebbero essere diverse:
1 - Potrebbe vergognarsi di voi con gli amici. Se vuole stare sempre a casa e non dichiara mai sui social con chi è impegnato, drizzate le antennine.
2 - Potrebbe trascinarvi in un vortice di eventi adolescenziali in cui, ormai, non vi vedete più. All’inizio sarà divertente, poi lo odierete e dovrete essere pronte a spezzare il suo giovane e fragile cuore.
3 - Potrebbe veramente considerarvi come la mamma e alla fine stufarsi. Siate troppo vecchie, troppo alte, troppo mature per lui. Certo, è uno sballo a letto, ma vuoi mettere la piccola, graziosa ventenne bionda con le sue microscopiche manine in cui il suo “passerotto” sembra “un’aquila”? Vi rifiuterà dicendovi che comunque vi vuole bene e desidera restiate amici, e poi sarà patetico anche come amico. Tranquille, il karma gira e la ventenne carina ne troverà uno più indipendente e dotato di lui.

Insomma, concludendo questo lungo post, care quarantenni single, la nostra situazione con il maschile è piuttosto disperata. Non metto in dubbio che ci saranno ancora in giro Uomini interessanti, il problema è trovarli.
Se sei un uomo e sei arrivato fino a qui, magari facendoti anche una risata, scrivimi! :P
A noi non resta che consolarci con i romanzi. Se vi piace il moro tenebroso vi consiglio Nero Assoluto, per il biondo eroico meglio TRI. Se siete grassottelle come me e volete una carica di autostima, scegliete Bianco Abbacinante. Se invece volete ritrovare il “vostro potere”, non potete perdervi Essenze.
Detto ciò, io attenderò che scienza e tecnologia avanzino, e che il primo modello di “bambolo” interattivo sia presto messo in vendita.

martedì 29 gennaio 2019

Il momento esatto in cui il cuore si ferma


È un cuore malandato che ne ha passate tante. Cose piccole, per molti; insignificanti, per altri. Eppure per te è tutto. Tutto il tuo mondo. Batte piano questo mondo, un ritmo ogni giorno meno regolare e più flebile. Ma batte. A volte non vedi via d’uscita a questo malessere, altre ti brillano gli occhi per qualcosa di insolito e inaspettato, addirittura da credere che un giorno il battito possa tornare forte e vibrante.
Però arriva un momento, una situazione, una persona, e tutto cambia. Lo percepisci con fredda precisione l’istante esatto in cui si ferma. È una coltre nera che ti cala addosso e ti avvolge stretta. TOC. Il suo ultimo TOC. Poi il nulla. Un buco scavato nel petto che inghiotte i sogni, le speranze, il futuro. La vita. Inghiotte tutto. E riesci quasi a vederlo il residuo sanguinolento che un tempo batteva con vigore: è lì, a terra, di fianco ai piedi della persona responsabile di quell’ultima coraggiosa pulsazione. Non c’è nulla da dire poiché il buio ha già colmato ogni pensiero. Non riesci a odiare né a riflettere razionalmente. Il vuoto totale e soverchiante è l’unica emozione.
Speri che con il passare delle ore la situazione cambi, ti auguri di sentirlo ancora quel TOC, almeno uno al giorno, ma niente. Allora prendi quello che resta del tuo cuore e lo nascondi in un cassetto profondo. Lo lasci lì perché non ti serve più.
La vita non è finita, no, continua, straziante, ogni giorno. Sopravvivi, incapace di provare nulla. Niente più gioia per il cibo, per un tramonto sul mare, per gli hobby. Tutto si riduce al momento esatto in cui il cuore si è fermato. La sola domanda che esce è “perché nessuno mi vuole così come sono?”. Già, avevi sofferto anche troppo. È una dinamica che si ripete ancora e ancora, in cui chi ti dice di volerti bene è lo stesso che ti pugnala il petto. Ogni volta ne esci più ammaccata. Ogni volta rialzarsi è più difficile.
Questa ti arrendi.
In fondo lo sai che la colpa è tua poiché tutto il potere è tuo. Sei tu che hai scelto di percorrere questa via, di fare questa esperienza. Non puoi incolpare la persona che ha sferrato l’ultimo attacco. Il problema è che non vedi la situazione con chiarezza, è difficile vedere alcunché sotto quel velo nero. 
Quindi resti lì, in un mondo silenzioso dove le voci amiche filtrano appena, dove il nulla, dolce e rassicurante, ti consola.

lunedì 21 gennaio 2019

Le Clessidre dell'Anima

È un periodo strano questo, un periodo di transizione. Non ho molta voglia di fermarmi a parlarne, per cui arrivo subito alla vera ragione del post. 
Nonostante tutto, in questi ultimi mesi sono riuscita a scrivere un racconto. Non è il classico racconto comico, sebbene non manchi una certa dose di ironia, questa volta si tratta di una cosa assai più spirituale. Proprio per la natura e i temi trattati, ho preso la decisione di non pubblicarlo in formato e-book: voglio sia il frutto di un acquisto ponderato, non compulsivo, magari per una promozione Amazon
Non credo ci sia molto da dire, le energie che ha attireranno le persone giuste. Al momento è ancora in fase di controllo, penso sarà a disposizione dalla prossima settimana. Metterò il link su Facebook appena disponibile. Sarà venduto con spedizione Prime e il prezzo si aggirerà intorno agli 8€.


Sinossi:

Le Clessidre dell’Anima è un viaggio spirituale rivisto in chiave fantasy. 

In un mondo di confine tra Cielo e Terra, Megan ha solo tre clessidre per ricordare chi è stata, chi è oggi e chi vuole diventare. Un racconto folle, sensuale, ironico, ricco di emozioni trattenute e urlate. Una storia per pochi, ma che assomiglia alla vita di ognuno di noi. 

Può un semplice intento diventare il futuro?