venerdì 20 gennaio 2017

Collateral beauty

Oggi ho iniziato a scrivere il primo post del 2017, il primo dopo tanto silenzio. Un post incentrato sulle amicizie false, carico di risentimento ed energia negativa. Arrivata a metà mi sono resa conto che non sapevo cosa volevo dire davvero, a parte lamentarmi, e così non potevo continuare. Ho chiuso Word e ho deciso di non scrivere nulla.
Stasera sono uscita per mangiare un panino e sono andata a vedere Collateral beauty. È uno di quei film non solo da vedere, ma su cui riflettere per qualche giorno.
Poco fa, mentre mi lavavo i denti, mi sono incantata sulla mia immagine.
È una sera come un’altra, ho addosso lo stesso pigiama di ieri, i capelli spettinati e un po’ di borse sotto gli occhi per la stanchezza. Eppure, osservandomi, mi sono trovata bellissima. Con i miei chili di troppo, il mio doppio mento, le mie prime rughe e l’esaurimento dell’ultimo periodo. Nonostante tutto, quel riflesso mi è piaciuto. Mi piace. Allora ho capito il senso del film, che poi è il senso della vita.
Gli ultimi mesi sono stanti snervanti, caotici, insopportabili. Sono successe tante cose che mi hanno letteralmente portato all’orlo di un tracollo nervoso. Ho avuto a che fare con “amici” egoisti e ipocriti, con persone senza morale, con professionisti che di professionale non hanno nulla; mi sono sentita sola, smarrita, impotente, a volte tanto depressa da faticare ad alzarmi.
Nonostante ciò, sono qui, e oggi mi vedo bellissima.
Amo il mio lavoro, amo la scrittura, amo quello che sono e quello che potenzialmente potrei essere. Non sono megalomane, mi rendo conto che non sono perfetta, che sono piena di difetti, che sono una stronza cinica, che spesso mi estranio dalla realtà per chiudermi in mondi fantastici e che ho la critica facile. So che ci sono migliaia di donne migliori di me. So che, per quanto mi sforzi di essere presente nella vita delle persone a cui tengo, di essere una buona amica, spesso non ci riesco e, a volte, ciò che critico negli altri sono le mie stesse mancanze. Ma questa sera, forse per la prima volta, mi piaccio.
Il mio aspetto, il mio carattere, gli obiettivi che mi sto ponendo e quello che faccio. Mi piace tutto questo. Ho ancora molta strada da fare per uscire da questo tunnel, ma vedo la luce.
Chi è restato al mio fianco in questo periodo devastante è chi merita la mia attenzione e il mio amore. Il mio rispetto. Gli altri... beh, se li ho “persi” significa che non mi servivano più. Non erano più necessari alla mia crescita. Mi sono scervellata sul perché di un rapporto finito, ma il perché non dovrebbe interessarmi: qualunque cosa sia accaduta, per qualsiasi ragione, ora mi sento, e sono, libera. Ricorderò i momenti belli, perché cancellarli sarebbe come cancellare una parte di me, ma non mi volterò più indietro.
Non scriverò inutili obiettivi e promesse, per questo 2017 c’è solo una cosa che il mio cuore desidera davvero: avvicinarmi ancora di più a chi sono. A ciò “che ero”. A ciò che diventerò.
Stranamente, tutto questo mi riconduce alla scrittura. Questi sono proprio i temi su cui voglio lavorare da due anni, erano lì, in un limbo, in attesa del momento giusto per uscire. Quel momento è arrivato.