domenica 20 gennaio 2013

Cloud Atlas

“Un'epica storia del genere umano nella quale le azioni e le conseguenze delle nostre vite si intrecciano attraverso il passato, il presente e il futuro come una sola anima è trasformata da un assassino in un salvatore e un unico atto di gentilezza si insinua nei secoli sino ad ispirare una rivoluzione.”

Ieri sera ho finalmente visto Cloud Atlas, il film rivelazione dell’anno, diretto da Lana e Andy Wachowski e Tom Tykwer. Lo ammetto, non ho letto il libro da cui è tratto: L'atlante delle nuvole di David Mitchell, ma lo farò al più presto perché ho trovato questo film semplicemente meraviglioso.
Non è stata tanto la regia, gli effetti speciali o la trama nello specifico, quanto i concetti trasmessi che ho scoperto molto vicini al mio pensiero. Sei storie collegate da un unico filo che ricordano una cosa molto semplice: tutti possiamo cambiare il mondo, a volte il nostro cambiamento individuale è solo una goccia d’acqua nel mare, ma il mare stesso è fatto da una moltitudine di gocce.
In alcune recensioni ho letto, cito testualmente: “Tutto è suggestivo nella trama a patto di accettare [...] di non capirci nulla.”
Non sono d’accordo. È vero che tanti dettagli, che immagino siano ben descritti nel libro, nel film si perdono, ma ho trovato la trama di una chiarezza disarmante. Mi ha colpito in modo profondo, forse perché, a differenza di altri spettatori, l’ho guardato non con la testa, ma con l’anima.
Nelle sei storie che s’intrecciano, pur rimanendo ben separate l’una dall'altra, un messaggio emerge molto chiaro: la vita è molto di più di questo “involucro” che abitiamo; in ogni secolo, in ogni era possiamo rinascere e affrontare nuove prove, nuove esperienze. A volte i legami con il passato si possono rinnovare, altre continuiamo il percorso individualmente. Ed è proprio con questa grande libertà che ci è consentito di commettere o ripetere errori, possiamo essere liberi oppure prigionieri, lottare per guadagnarci il diritto di vivere o soccombere agli altri. Tutto è una nostra scelta, ognuno, nel suo piccolo, può decidere il suo destino e l’amore è sempre una delle chiavi.
Una curiosità che mi ha affascinato e che, confesso, ho letto poco fa su Wikipedia, è che Il numero 451 di Sonmi-451, la “protagonista” della storia, è una citazione a Fahrenheit 451, romanzo del re della fantascienza Ray Bradbury, romanzo che adoro.
Quando entrerete nella sala, perché dovete assolutamente vederlo, e vi accomoderete al vostro posto, lasciate tutto fuori. Spegnete il cellulare, i pensieri, i concetti limitanti che ognuno di noi ha sempre ben presenti e lasciatevi stupire. Questo film lo farà di certo.



"Da grembo a tomba, siamo legati agli altri."

lunedì 14 gennaio 2013

33

Mille idee, mille pensieri, mille cose tutte assieme. 
Non sono una pianificatrice, non mi piace stendere bilanci, documenti e testi formali, diciamolo: non lo so fare. A volte, però, certe cose vanno fatte per permettere ad altre di realizzarsi. In questi giorni mi sono concentrata parecchio sulla parte “formale” di un bel progetto che sto per realizzare con alcune amiche, parte indispensabile per ottenere il resto. La creta sta prendendo forma e l’idea comincia a concretizzarsi. Cos'è  Non posso ancora parlarne apertamente, ma lo farò tra poco tempo :) 
Il problema in tutto questo è che sono anche una scrittrice, un’artista e, a volte, mi perdo in mondi paralleli. È successo anche poco fa, ero lì, sul tavolo, e sorseggiavo un cappuccino con i biscotti (che poi sarebbe stato il mio pranzo visto che negli ultimi giorni ho tutti gli orari sballati) e all'improvviso mi sono trovata nel 1200, a dar vita ai miei nuovi personaggi. Vi capita mai? 
Magari in un universo parallelo sto vivendo davvero quella storia come protagonista e prima, mentre facevo “pranzmerenda”, mi sono solo collegata un istante e quel mondo. Ho sbirciato in una delle infinite possibilità della nostra esistenza. 
Ne ho molti di universi paralleli io, il mio preferito è il 25, quello che mi auguro un giorno si concretizzi, ma anche il 33 non è male. Ieri sera l’ho sbirciato e mi sono divertita, devo ammetterlo! 
Mah... prima che mi chiudano in un manicomio, sarà meglio tornare nella mia vita “reale”... aspettate, recupero quel pezzetto di anima che sta vagando per il soggiorno, è proprio sopra alle librerie, nell'angolo del muro. La riporto dentro di me e mi rimetto a guardare i documenti! 
Buona serata a tutti!

Ps. Avevo promesso il titolo di questo post... e le promesse le mantengo! :D

mercoledì 9 gennaio 2013

Felicità

Questa sera mi sento sfavillante di buon umore e, visto che capita raramente, volevo condividerlo con tutti! 
Ah, il cielo è costellato di puntini luminosi, l’aria è tersa, frizzante, e io posso ammirare i tuoi splendidi capelli mentre ondeggiano al vento. Potrebbe andare meglio? 
Ok, la mia fantasia si è lasciata un po’ trascinare... in realtà sono appiccicata al pc, seduta su un pouf di vimini e non vedo nemmeno fuori dalle finestre, la tapparella è giù per via dei vicini guardoni. Sono pure da sola. Però sono felice comunque. 
Come mai? Non lo so. 
Forse l’aspettativa di nuovi progetti che stanno andando in porto; la soluzione di un problema che mi portavo dietro da mesi; il fatto che mi sono finalmente liberata dal provino che mi assillava. In ogni caso, anche da sobria, sono felice. 
Mi godo questo momento finché dura e mi metto a guardare un episodio di FairyTail, nuova serie che mi sta appassionando! 
Buona notte mondo!

sabato 5 gennaio 2013

Crisi e turismo

“Natale all'insegna della crisi per il turismo”, così titolano parecchi giornali e notiziari. L’Italia è in crisi, questo si sa, vediamo però di analizzare un po’ i fatti... 
Che ci sia una crisi tremenda e dilagante è cosa conosciuta, ma che l’italiano medio rinunci totalmente alle vacanze è improponibile. Come sempre parlerò della mia piccola esperienza personale e non farò di tutta l’erba un fascio, esaminerò più che altro una situazione che mi sta decisamente stretta. 
Adoro le terme, e questo lo sapevate già, da molti anni apprezzo la Slovenia, ho visitato quasi tutti i suoi centri e spero di tornarci in primavera, soldini permettendo. Ho iniziato a frequentare le terme quando erano considerate un “posto per vecchi”, quando io e il mio partner abbassavamo la media generale di età, che solitamente si aggirava tra i 70 e gli 80 anni! Ora sono di moda, di tendenza quasi, e l’effetto benefico e curativo è stato surclassato dal più trendy “relax e wellness”. 
Spreco due parole solo per spiegare in cosa consistono le terme slovene; non si tratta di vasche calde e basta, bensì di complessi parchi acquatici collegati a hotel da tre o più stelle (solitamente quattro) che offrono idromassaggi, giochi d’acqua, piscine a varie temperature e profondità. Le saune non si limitano a finlandese e bagno turco, sono a loro volta centri ampi e vivibili con accesso secondo canoni ben precisi (divieto ai bambini, divieto del costume, accorgimenti per l’igiene etc). 
Il successo di Slovenia e altre nazioni confinanti con l’Italia non è passato inosservato dai nostri esercenti che, sull'onda dell’imitazione, hanno provato a proporre la stessa cosa. 
Dico proporre perché i risultati italiani, nei casi visti personalmente da me, sono a dir poco penosi. 
Ieri mi è stato offerto un ingresso presso la Spa dell’Hotel Mioni Royal San di Montegrotto Terme (vicino Padova), era da tanto che avevo voglia di una giornata all'insegna del relax e sono partita con le più buone intenzioni... intenzioni che per poco non si sono trasformate in rissa verso fine giornata. 
L’Hotel si presenta come luogo lussuoso e pieno di aspettative, in realtà niente di più di ciò che ci si aspetterebbe da un hotel quattro stelle. L’accoglienza e la disponibilità del personale sono state impeccabili fino all'ingresso alla Spa, lì si sono verificate le prime difficoltà. Per iniziare siamo stati avvertiti che negli spogliatoi non c’era la possibilità di avere un armadietto chiuso se non uno per due persone con cauzione. Ora qualcuno dovrebbe spiegarmi che senso può avere un armadietto solo quando gli spogliatoi sono (giustamente) divisi tra uomini e donne. In qualche modo siamo riusciti a organizzarci e far stare tutto (male) nell'unico spazio sicuro disponibile. 
A partire dallo spogliatoio, la grazia e le aspettative del quattro stelle sono iniziate a precipitare. Un luogo piccolo, sottodimensionato, mal fornito, senza bagno, docce e phon, ma soprattutto con porta spalancata al corridoio attraverso la quale qualunque passante poteva godersi le grazie delle signorine nude. Accediamo alla fantomatica Spa che consisteva in: 2 bagni turchi piccoli, 1 sauna finlandese piccola, 1 cosiddetto percorso kneipp che in realtà era una presa in giro (in vero percorso kneipp è la sequenza di bagni caldi e freddi, non delle brevi spruzzate d’acqua dalla temperatura ridicola), 1 vasca idromassaggio e, per concludere in bellezza, un “percorso pioggia tropicale e nebbia fredda” che non solo non emetteva nebbia, ma l’unica doccia che partiva era incrostata dal calcare. Ciliegina sulla torta la completa assenza del personale che si limitava a rifornire di tanto in tanto l’angolo tisane, e l’obbligo di tenere il costume da bagno anche nelle saune che, per chi non lo sapesse, non solo è anti igienico, ma potrebbe causare ustioni. 
Inizialmente, vista la presenza di un solo paio di coppie, la permanenza è stata piacevole ma noiosa, tanto da spingerci dopo nemmeno un’ora ad abbandonare la Spa per la piscina. 
La piscina, devo ammettere, rispetto molti altri centri termali italiani, non era male. Ampia vasca esterna e sorgente calda a 80° in un punto particolare, ma, come sempre, era il contorno a fare la differenza. Un unico bagno/spogliatoio privo di qualunque controllo (mentre mi facevo la doccia è entrato un uomo “per sbaglio”) scadente perfino per un tre stelle, e bambini allo stato brado senza controlli di alcun tipo... in quanto a bagnini... io non ne ho visti. 
La cosa più sconvolgente è stata il secondo ingresso alla Spa, quando le persone all'interno si sono moltiplicate in maniera esponenziale. 
Per iniziare, una signora molto educata aveva gentilmente gettato i nostri teli per terra in modo da liberare le sdraio, recuperati nuovi teli e posti a sedere abbiamo provato a rilassarci ancora... cosa impossibile. La scena cui ho assistito era degna di un film natalizio all'italiana  Cafoni di ogni genere, persone che non avevano la più pallida idea di come usare una sauna, personale inesistente, aria irrespirabile. Giunta all'esasperazione ho fatto armi e bagagli e me ne sono andata. 
La maggior parte delle persone all'interno aveva speso 25€ a testa per entrare. Una Spa che viene gestita in questo modo e presenta tanti grossolani difetti di struttura è semplicemente allucinante. Mi rendo conto perfettamente che in Italia non c’è la cultura della sauna, né di questo genere d’intrattenimento, ma proprio per questo motivo spetta ai gestori della struttura “contenere ed educare” gli ospiti per evitare spiacevoli inconvenienti. La cosa drammatica è che nemmeno il personale (composto prevalentemente da ventenni) ha idea di come ci si debba comportare in questi ambienti. 
Ritornando al discorso iniziale: è vero, c’è crisi ed è innegabile, tuttavia, fino a quando gli italiani, in particolare le persone che gestiscono attività legate al turismo, non decideranno seriamente di offrire un servizio valido, non ci sarà niente da fare. Mi spiace dirlo, questa è stata sicuramente la mia ultima volta in terme “nostrane”, perché dovrei scegliere un servizio scadente quando per 50€ posso avere un vero quattro stelle con pernottamento, cibo di ottima qualità e un centro termale di degno rispetto? 

Non so voi, io continuo a preferire il turismo all'estero.