giovedì 26 luglio 2012

Fatti, non Fate

Questo è un post di vita vera. Cruda vita vera. Si tratta di problemi seri. 
Tutto è iniziato nel Natale del 2010, durante una fase di grandi cambiamenti nella mia vita. In quell’occasione, la mia “maestra spirituale” (penso che se leggerà questa frase mi ucciderà) mi ha fatto un prezioso regalo: una fata dei desideri. La vedete nella foto correlata, per motivi di privacy ho dovuto oscurarle il volto. 
Il rapporto mio e di Fata (non ho mai saputo il suo nome) è sempre stato positivo, i ruoli erano ben definiti e nessuna delle due si permetteva di infrangere i rispettivi confini. A lei era destinato il piano del comodino, ma era libera di muoversi a piacere durante la notte. Il nostro rapporto è sempre stato idilliaco... se vogliamo togliere dalla lista quel piccolo incidente nel quale è caduta e le si sono spezzate le gambe. In ogni caso è stata prontamente operata e il dottor Attak ha fatto un ottimo lavoro! A volte lei me lo rinfaccia e io le chiedo ancora scusa. 
Dicevo... il nostro rapporto è stato quasi sempre idilliaco. Fino a ora. 
Negli ultimi giorni Fata non è più se stessa. M’ignora. Io le parlo, mi confido, al solito esprimo il desiderio serale ben sapendo che di notte volerà per trovarlo... invece niente. Il mattino se ne sta immobile e mi fissa con astio, come se fosse pietrificata. 
Ho provato con le paroline dolci, ho provato con le sfuriate... niente. I desideri fanno fatica a essere esauditi. 
Ieri, in preda all’esasperazione, l’ho minacciata: 
“Se domani mattina non mi porti il mio desiderio ti amputo un’ala!” 
Stamattina sotto di lei ho trovato un bigliettino: “Non cediamo a compromessi con i terroristi.” Firmato dal Sindacato delle Fate. 
Lo ammetto, mi vergogno di questo gesto criminale. Credo che stasera mi scuserò con Fata e, magari, proveremo a lavorare sul nostro rapporto. 

Vi terrò aggiornati.

mercoledì 25 luglio 2012

Booktrailer & C.

Non farò nomi, anche perché la lista sarebbe molto lunga. Da note case editrici ai libri autoprodotti. 
Oggi voglio lanciare un appello. Non si tratta di una cosa molto seria, non citerò la crisi dell’editoria e nemmeno la drastica chiusura delle più vecchie librerie. Non parlerò nemmeno di vampiri o di Twilight per cui, se siete finiti su questo blog per errore, potete andarvene ora. 
No. Parlerò di booktrailer. 
Che cos’è questa strana parola che si sente tanto spesso ultimamente? Sostanzialmente, da qualche anno a questa parte, sta andando di moda creare un piccolo video per presentare i libri. Cito testualmente le parole di Santa Wikipedia: “Il booktrailer è un videoclip, uno spot, un trailer realizzato per pubblicizzare un libro. Attraverso l'utilizzo di suoni, parole e soprattutto immagini sintetizza il contenuto del libro stesso, cercando di ricrearne l'atmosfera. Di fronte al problema della diminuzione dei lettori, il booktrailer, il cui veicolo principale di distribuzione è la rete, si prefigge lo scopo di divulgare i libri, utilizzando un linguaggio simile a quello del trailer cinematografico, per avvicinare un pubblico più vasto.” 

Avete presente i trailer cinematografici? Ecco, una cosa simile. Secondo me, per avere successo, sono fondamentali e imprescindibili alcuni punti: 

1- Il booktrailer deve essere corto. Un minuto circa, non di più, soprattutto se siete un pinco pallino qualunque e il vostro libro non se lo fila nessuno. 
2- Deve essere interessante. È inutile che raccontiate punto per punto la trama del vostro libro, probabilmente quando arriverò alla fine del video non avrò più voglia di leggerlo! (Senza contare i casi, e purtroppo ce ne sono, in cui spoilerano pure la fine.) 
3- Deve essere fatto con gusto. Non servono effetti speciali strabilianti o attori pagati, ma, porca paletta, almeno mettete le immagini a tutto sfondo senza lasciare mezzo quadro vuoto perché la foto è verticale! 
4- Il testo deve essere grazioso e leggibile. Frasi possibilmente corte in italiano corretto (ho appena visto un booktrailer con almeno tre errori di ortografia e uno di punteggiatura... iniziamo bene) e con un font accettabile. NO! Il Comic sans non è un font accettabile! 

Io non avevo mai fatto un video animato in vita mia (se escludiamo i tentativi con flash dieci anni fa) eppure, da perfetta autodidatta, credo di aver fatto un lavoro godibile e interessante. Sei una grafica, direte voi... certo saper usare certi programmi aiuta, ma non è tutto. A volte, piuttosto di certi obbrobri inguardabili, sarebbero meglio una manciata di foto mirate che scorrono e dei testi ben fatti. 
In ogni caso il mio appello è: 

SE NON SAPETE FARLO, NON FATELO! 

Credetemi... farete una figura migliore e, forse, qualcuno rischierà anche di comprarvi il libro.

lunedì 23 luglio 2012

Giveaway TRI


TRI in collaborazione con il blog The MagicalWorld of Books sono lieti di presentare il primo giveaway ufficiale legato al libro “TRI - Capitolo primo: LaProfezia”.

Tema:
Prendi spunto dal libro “TRI - Capitolo primo: La Profezia” e fai una foto o crea un’immagine evocativa che ricordi un paesaggio o un personaggio del libro. Allega alla tua immagine una citazione dal libro oppure inventati un breve testo. Invia il tutto entro il 31 Agosto 2012 all’indirizzo info@prophecy-of-tri.com. Potrai vincere una copia autografata del secondo libro: “TRI - Il legame”.

Condizioni:
Tutti i lavori ricevuti verranno pubblicati in un’apposita sezione sulla paginaFacebook dedicata al libro TRI, sul questo blog e sul blog TheMagical World of Books.

Tutti i lavori ricevuti verranno visti e giudicati insindacabilmente dai curatori del sito TRI e The Magical World of Books.


Premi:

Alle prime due immagini classificate verrà inviata una copia autografata del libro “TRI – Capitolo secondo: Il legame”.



Modalità:

I lavori dovranno pervenire  via e-mail all'indirizzo info@prophecy-of-tri.com, nell'oggetto della mail dovrà essere specificato: “giveaway - TRI” entro e non oltre il giorno: 31 Agosto 2012.

I lavori sono richiesti in formato JPG oppure PNG a buona definizione, il peso massimo dell'immagine non dovrà superare i 4 MB.
All’immagine andranno indicati i seguenti dati:

NOME E COGNOME
INDIRIZZO COMPLETO E RECAPITO TELEFONICO
DATA DI NASCITA
TITOLO – DESCRIZIONE O CITAZIONE



Note aggiuntive:

Non saranno ammessi lavori non inerenti al tema, con contenuti pornografici o contro il comune senso del pudore, volgari, razzisti o offensivi.
Non saranno accettate immagini o fotografie coperte da copyright (se trovate l’immagine su internet accertatevi che sia free!). L’organizzazione non si assume nessuna responsabilità nel caso di ricezione o pubblicazione di immagini coperte da copyright.



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mercoledì 18 luglio 2012

Biancaneve e il cacciatore

Oggi ho visto Biancaneve e il cacciatore, lo ammetto, sono andata al cinema con dei preconcetti e non mi aspettavo niente di che, invece, il film mi ha stupito. Charlize Theron è stata semplicemente magnifica, la vera protagonista della storia sotto tutti gli aspetti. Oltre a essere decisamente più bella di Biancaneve (che in teoria dovrebbe essere la più bella del reame... mah... secondo me lo specchio era un po’ miope), era mille volte più brava a recitare.
Diciamocelo, Kristen Stewart non è capace, punto. Tralasciando la mono espressione facciale (ogni volta che la guardavo dicevo: “Toh Bella Swan”), non sa proprio recitare! Va bene che non l’ho visto in lingua originale ma tradotto... tuttavia non serve tanto a capire che ha la capacità di un sasso! Se non altro ha corso molto e parlato poco, e poi, c’era la soddisfazione finale di vederla picchiata a sangue! Che cattiva che sono... mmmh ma anche no!
A parte le due signore agli antipodi, c’era un altro BEL motivo per vedere il film: Chris Hemsworth, meglio conosciuto come Thor. Direi che era un motivo più che sufficiente per fiondarsi in sala! :D 
Nel complesso un bel film portato avanti soprattutto dalla magistrale recitazione della Theron. Unici dettagli che potevano risparmiarsi, secondo me, la parte con gli esserini fatati in 3D. Esageratamente bambinesca per un film del genere. 
Adesso aspetto con impazienza Il cacciatore di vampiri, nel frattempo continuo a scrivere! :D

venerdì 13 luglio 2012

Ma quante ne faccio?

Potrei parlarvi dei giorni frenetici che sto vivendo, potrei raccontarvi della mia ricerca di un appartamento a Treviso e della gente disonesta che si trova in giro, potrei disquisire sul clima, il caldo torrenziale o semplicemente sull'ultima puntata di True Blood. Invece vi parlerò della Verbena e, ancora più nello specifico, della mia passione per fare il sapone in casa. 
Sapone mania. Tutto è iniziato suppergiù la scorsa estate quando, per puro caso, ho deciso di partecipare a un corso di poche ore in un agriturismo. Un pomeriggio tra soda caustica, aromi naturali e pallosissime spiegazioni tecniche. Mi chiedo chi, tra le persone presenti al corso, abbia continuato, o provato, a fare il sapone successivamente.
Io ovviamente sì. Potevo rifiutare una sfida del genere?
Da quel momento ho iniziato a sbizzarrirmi: cannella e arancio, vaniglia e latte, arancio e limone, tè verde... e l’ultimo: Verbena. 
Quando dico Verbena tanti penseranno a Vampire Diaries. Nel telefilm la suddetta pianta è un naturale nemico dei vampiri, può ferirli e nei casi peggiori essergli fatale, mentre, se ingerita o portata addosso dagli umani, questi non potranno essere attaccati o soggiogati.
Cercando su Wikipedia si scopre che in effetti la pianta ha origini e utilizzi assai strani, cito testualmente: “Veniva usata dalle tribù indiane, da maghi e stregoni per incantesimi e sacrifici agli Dei, per questo veniva chiamata anche erba sacra. La verbena era sacra ad Iside e agli antichi romani. La pianta è anche nota per le sue proprietà magiche e afrodisiache. Una leggenda narra che fu utilizzata sul Monte del Calvario per cicatrizzare le ferite di Gesù Crocefisso ed ancora oggi, nella liturgia della festività dedicata all'Assunzione di Maria, viene utilizzata per benedire le chiese.” 
Perché ho scelto proprio la Verbena? A causa di un’amica (Fosca, lo so che stai leggendo anche se fai finta di niente!) che per il mio compleanno mi ha regalato un kit da bagno con quella profumazione... un aroma fantastico! 
Tra due settimane le splendide saponette che vedete nella foto saranno utilizzabili e, al solito, io sarò la cavia :) ...per cui... oltre a essere protetta da attacco vampiresco (oddio, parliamone, se un certo Lestat mi attaccasse non mi opporrei di certo) sarò anche profumatissima e depurata (altra proprietà della pianta). Con il caldo di agosto può fare solo bene!

Ps. Toccare le saponette ancora in fase di essiccazione per fare una foto... e poi toccarsi gli occhi, NON va bene. Forse diventerò cieca.

domenica 8 luglio 2012

Toccata e fuga

Sarebbe più sensato dire “apparizione e fuga”.
Da un po’ di mesi a questa parte, la mia vita è costellata di apparizioni fugaci. Non ho idea se questo sia un bene o meno, ma di certo è un’avvisaglia di cambiamento. Io sto cambiando e determinate persone sono minacciate dalla mia presenza. Ci provano, tentennano, sbirciano nella mia vita per poi scappare a gambe levate. Non sono una gran bellezza... ma non faccio paura, lo giuro.
Facciamo qualche esempio pratico, tanto per dimostrare che questo non è un vaneggiamento causato da poco sonno (l’ho fatto ancora... ieri notte sono stata sveglia fino alle 3 per leggere l’ultimo libro di Hunger Games e non l’ho ancora finito = altra notte sonnambula).
Da un po’ di mesi mi contattano le persone più disparate: l’agenzia in cerca di libri commerciali da vendere, il presunto “direttore artistico” che millanta di aprire prestigiose case editrici e ti vuole nel suo organico... o semplicemente uomini. Esseri di sesso maschile. Tu osservi quest’apparizione, quasi miracolosa, e per un certo periodo, un’ora o due, un giorno o due, sprizzi di felicità. 
Oddio oddio... mi vogliono! 
Poi il lato pratico e razionale manda un messaggio chiaro al tuo cuore dicendogli: fly down... pensa ragazzo mio. Ed ecco che ti fai mille domande e, infine, rispondi con una serie ponderata di quesiti e dubbi. Speri, che questi presunti professionisti metteranno a tacere gli interrogativi e, che questi presunti uomini si trasformeranno nel principe azzurro. 
Ah ah ah. Illuso.
Puntualmente gli spacciatori di sogni svaniscono come Dracula con la nebbia, mentre gli uomini... beh loro scoprono che hai un cervello pensante e la loro testolina ha un brivido di terrore. Fatto sta che ti ritrovi come prima... magari con un tantino di amaro in bocca di più. 
Lo dico tra noi, che resti un segreto: grasso che cola.
Meglio sbarazzarsene subito che accorgersi successivamente di quanto poco valgono certe persone. Quando arrivi a esserne “amico” e poi scopri che era un concetto soltanto tuo è decisamente peggio.

Ps. La Bella e la Bestia mi ha insegnato che l'apparenza non conta... se sei un principe miliardario e abiti in un immenso castello.

domenica 1 luglio 2012

Dente avvelenato

Uno solo? No, tutti. Mi sento una vipera e, probabilmente, lo sono. 
Perché? La ragione fisica è il caldo, non lo sopporto più. La ragiona emotiva sono le delusioni affettive. In entrambi i casi c’è ben poco da fare... chiudersi in casa con ventilatore e clima accesi e non contare più su nessuno.
Credo il trucco sia proprio quello: farcela da soli.
Se non si ha bisogno di nessuno, non si può restare delusi.
Più facile a dirsi che a farsi.
La piccola bastarda, la natura umana, non la pensa così. Cerchiamo disperatamente di aggrapparci a qualcuno, vogliamo condividere le nostre emozioni, gli stati d’animo. Bramiamo quella persona speciale che ci riempie le giornate. Vediamo un fatto divertente o interessante e dentro di noi ci diciamo: "Devo dirlo a *****!" Ma arriva il giorno che ***** si rivela al di sotto delle nostre aspettative e noi, invece di capire, di lasciar correre, restiamo terribilmente delusi.
Ah la delusione.
Quando siamo delusi diventiamo cattivi... almeno io sì. Ed ecco che comincia a strisciare dentro di noi il seme della vendetta. 
Ci sono varie tipologie di persone: 
Il passivo pensa che l’indifferenza sia la chiave: “Rosico dentro, non mi faccio più sentire così impara.” In realtà l’interessato non si rende nemmeno conto della vostra assenza. 
Il vendicativo pensa: “Lui/lei mi ha fatto questo??? Gli faccio vedere io cosa posso fare.” Partono poi una serie di dicerie, pettegolezzi, insulti più o meno celati su Facebook, Twitter & C. Nel peggiore dei casi vengono coinvolti terzi... perché abbiamo bisogno di essere consolati da qualcuno! 
Il riflessivo, invece, dopo un’ira ponderata, si fa una serie di domande e a volte si autocolpevolizza. “***** mi ha sbattuto fuori di casa? Forse sono io che non comprendo le sue ragioni.” 
La verità è che tutto dipende da noi. Se siamo forti, se siamo sereni, se ci vogliamo bene... nessuno può deluderci. Gli altri sono un nostro specchio. Gli altri sono soltanto il riflesso di ciò che ci irrita, ciò che riteniamo “mancanza di rispetto”. Se per primi non ci rispettiamo e amiamo... come possono farlo gli altri? 
Tutto inizia da noi. 
Detta questa perla di saggezza incredibile, torno alla mia incavolatura e continuo a mandare insulti celati sui social. Voi, ovviamente, dovrete seguire le parole e non l’esempio.

Buona serata (ma anche no).