domenica 1 luglio 2012

Dente avvelenato

Uno solo? No, tutti. Mi sento una vipera e, probabilmente, lo sono. 
Perché? La ragione fisica è il caldo, non lo sopporto più. La ragiona emotiva sono le delusioni affettive. In entrambi i casi c’è ben poco da fare... chiudersi in casa con ventilatore e clima accesi e non contare più su nessuno.
Credo il trucco sia proprio quello: farcela da soli.
Se non si ha bisogno di nessuno, non si può restare delusi.
Più facile a dirsi che a farsi.
La piccola bastarda, la natura umana, non la pensa così. Cerchiamo disperatamente di aggrapparci a qualcuno, vogliamo condividere le nostre emozioni, gli stati d’animo. Bramiamo quella persona speciale che ci riempie le giornate. Vediamo un fatto divertente o interessante e dentro di noi ci diciamo: "Devo dirlo a *****!" Ma arriva il giorno che ***** si rivela al di sotto delle nostre aspettative e noi, invece di capire, di lasciar correre, restiamo terribilmente delusi.
Ah la delusione.
Quando siamo delusi diventiamo cattivi... almeno io sì. Ed ecco che comincia a strisciare dentro di noi il seme della vendetta. 
Ci sono varie tipologie di persone: 
Il passivo pensa che l’indifferenza sia la chiave: “Rosico dentro, non mi faccio più sentire così impara.” In realtà l’interessato non si rende nemmeno conto della vostra assenza. 
Il vendicativo pensa: “Lui/lei mi ha fatto questo??? Gli faccio vedere io cosa posso fare.” Partono poi una serie di dicerie, pettegolezzi, insulti più o meno celati su Facebook, Twitter & C. Nel peggiore dei casi vengono coinvolti terzi... perché abbiamo bisogno di essere consolati da qualcuno! 
Il riflessivo, invece, dopo un’ira ponderata, si fa una serie di domande e a volte si autocolpevolizza. “***** mi ha sbattuto fuori di casa? Forse sono io che non comprendo le sue ragioni.” 
La verità è che tutto dipende da noi. Se siamo forti, se siamo sereni, se ci vogliamo bene... nessuno può deluderci. Gli altri sono un nostro specchio. Gli altri sono soltanto il riflesso di ciò che ci irrita, ciò che riteniamo “mancanza di rispetto”. Se per primi non ci rispettiamo e amiamo... come possono farlo gli altri? 
Tutto inizia da noi. 
Detta questa perla di saggezza incredibile, torno alla mia incavolatura e continuo a mandare insulti celati sui social. Voi, ovviamente, dovrete seguire le parole e non l’esempio.

Buona serata (ma anche no).

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