lunedì 27 giugno 2022

La libertà di essere infelici



“Devi essere grato.”

“Ogni mattina devi svegliarti e trovare dei motivi per essere felice.”

Quante volte lo avete sentito o letto? Io, addirittura, tenevo un diario della gratitudine attraverso un’applicazione per il cellulare.

Vibrare di energia positiva porta altra energia positiva, dicono. Se mi sento nell’abbondanza, anche se sono povero come la morte, attirerò abbondanza perché lì andrà la mia energia.

Ci ho provato, giuro. Ci ho provato per anni e non funziona. Per me quantomeno.

Mi alzavo la mattina e sotterravo la tristezza, la voglia di morire, la povertà dicendomi: “Beh, ma ho un tetto, un letto e da mangiare”. In effetti avrei dovuto avere meno da mangiare per entrare in una taglia normopeso.

Ve lo dico chiaro e tondo: nascondere l’infelicità o la povertà sotto venti strati di buone intenzioni non porta nessun cambiamento, anzi, ti fa sentire un idiota.

E allora vogliamo darcelo il permesso di stare male?

“Io oggi sto di merda!”

“Io non sono grato per niente e non sono nell’abbondanza, affatto!”

E diciamocela la verità. Non è fingere che le cose vadano bene a farle andare bene. Negare come ci si sente davvero, la propria tristezza, i sentimenti neri, porta solo frustrazione.

È quando ci apriamo del tutto a noi e alla nostra vera situazione, quando ci accettiamo esattamente come siamo che la magia si innesca.

“Io sto da schifo. Vorrei spararmi un colpo in testa piuttosto di vivere così.”

Entriamo fino in fondo dentro l’abisso del nostro cuore. Accogliamolo del tutto. Prendiamo atto della vera situazione in cui viviamo, non scappiamo più.

Oh, se ci sentiremo più sollevati.

E tu? Com’è la tua vita? Sai, puoi dire che va male, che è una schifezza, che soffri per amore, che ti senti solo e disperato. Hai il permesso di vivere tutte le emozioni negative senza sentirti costretto a essere grato per niente.

Quando avrai accettato tutto il male, quando sarai diventato tu stesso il male che hai dentro, allora e solo allora le cose potranno cambiare.

Accogliere fino in fondo l’ombra è il primo passo per stare meglio.

Oggi non ho paura di dirlo: io non sono felice, per niente. Mi sento sola e disperata a volte. Ma è anche grazie a questi sentimenti negativi che posso dare una mano agli altri. Non me ne vergogno, anzi, scendere nel mio caos, di tanto in tanto, è istruttivo.

Per cui, se anche tu stai così, va bene. Ammettere di essere infelici e per niente grati è il primo passo per innescare un cambiamento positivo.

mercoledì 1 giugno 2022

Essere pronti al cambiamento

In tanti dicono di voler cambiare. Dicono.

“È arrivato il momento di sciogliere questi blocchi!”

“Sono pront* ad accettarmi finalmente!”

Bla bla bla. Tante belle parole che muoiono alla prima, microscopica, difficoltà.

Quanti ne vedo ogni giorno. C’è chi è prontissimo a lasciare il “vecchio” e liberarsi delle zavorre, ma poi cerca la più piccola scusa per interrompere il percorso. Altri che finalmente sono pronti a restare soli finché non troveranno la persona equilibrata e davvero giusta per loro, ma che in realtà si buttano su qualunque cosa respiri per non affrontare sul serio il vuoto interiore.

Diciamocelo, il cambiamento, quello vero, è difficile. Per quanto la nostra realtà sia brutta, stretta, invivibile, è nostra. Il piccolo orticello che coltiviamo da una vita. Sì, è pieno di parassiti, però lo conosciamo così bene che buttare il diserbante scoccia.

Il diserbante per la vita vera si chiama distruzione. C’è la distruzione assoluta e improvvisa, ovvero il “calcio in culo” dell’universo in cui si sbatte di tanto in tanto, e poi c’è la distruzione che scegliamo, il famoso “da domani cambio tutto”.

Se il primo caso arriva all’improvviso e ti lascia senza fiato, come un licenziamento, una relazione che finisce perché uno dei due tradiva, una morte improvvisa e così via, il secondo caso lo scegliamo noi.

E quanto è difficile scegliere!

A parole sono bravi tutti. Non avete idea di quante persone arrivino da me convinte… sì, ma convinte io possa fare l’abracadabra per risolvere in un tocco, e in modo indolore, tutti i loro casini.

Non funziona così. La distruzione implica tristezza, macerie e rinascita. Implica perdersi del tutto per ritrovarsi migliori di prima. Il famoso proverbio che amo tanto e che ho fatto mio: “Non si scoprono terre nuove senza accettare di perdere di vista, prima, e per molto tempo, ogni terra conosciuta.”

Ahimè, la stragrande maggioranza della gente, se può scegliere, al massimo nuota a cento metri dalla riva. Con salvagente.

Stanotte ho fatto un sogno bellissimo, c’era Damon Salvatore nudo, e già per questo era bellissimo, ma la cosa migliore è stata una frase che mi ha detto: “La gente ha paura di te perché li destabilizzi.”

Quanto aveva ragione. Io porto in me l’energia della distruzione. Ci ho messo un po’ ad accettarlo e a capire come usarlo a mio vantaggio. Di fatto, io aiuto gli altri a cambiare in modo radicale, e le persone che fanno finta, che vogliono trasformarsi, ma solo con la testa, dopo qualche incontro scappano. Chi usa la scusa dei soldi, chi del tempo. Pretesti, perché cambiare sul serio, nel profondo, fa fottutamente paura.

E tu, che dici di lavorare su te stesso da tempo, sei davvero pronto al cambiamento o è una storiella che ti racconti?