sabato 23 aprile 2016

I Caminesi vivono ancora a Treviso?

Treviso, piccola città poliedrica dai mille colori, è capitanata da Caminesi.
Ma chi sono i Caminesi? I da Camino erano una nobile famiglia della Marca Trevigiana nel periodo medievale. Verso la fine del 1100 acquisirono grande autorità nella Marca, spodestando la famiglia da Romano, loro nemici storici. Sostenitori dei guelfi, nel secolo successivo ottennero la preminenza su Treviso, aiutati anche da Alberico da Romano, fratello del terribile Ezzelino, temporaneamente staccatosi dal partito imperiale. La lotta con gli Ezzelini però non finì lì, Alberico, ravvedutosi, finì ucciso nel peggiore dei modi, e con lui tutta la famiglia. La storia degli Ezzelini si concluse con un massacro. Gherardo da Camino andò al potere nel 1283, divenendo il signore incontrastato della Marca. Il declino e l’estinzione dei Caminesi arrivò nel secolo successivo a vantaggio della Repubblica di Venezia.
Un brevissimo riassunto che non lascia spazio ai singoli uomini, alla mania di grandezza, alla sete di potere, ai sotterfugi e agli incontri clandestini. La Treviso medievale era sopra e sotto il suolo, lungo i cunicoli bui della Treviso sotterranea.
Di questo, in parte, parlo in Nero Assoluto, un romanzo fantasy, sì, ma non tanto fantasioso.

«Uomini di potere, stregoni, poeti, gente comune. Progenie di famiglie maledette. Persone con doppie vite che strisciano sotto ai tuoi piedi.» Usò un tono gelido, basso e talmente calmo da darmi i brividi.
«Usi spesso questo termine, strisciano. Perché continui a parlare di un posto sottoterra? È una maniera assurda per descrivere l’inferno?»
Piegò la bocca in un ghigno. «No. Parlo della vita nella Treviso sotterranea, la stessa che per secoli è stata celata alle persone comuni.»
«Che cosa?», ribattei allibita.
«Non te ne sei ancora resa conto? Questa città è nelle loro mani. Politici, storici, ricercatori... tutti corrotti o plagiati. Accade soltanto ciò che loro comandano. Una volta, se ricordi, ti ho spiegato la differenza tra te e le persone mediocri: mentre la maggior parte degli uomini si adatta, tu continui a cercare la verità. Te la sto offrendo su un piatto d’argento. Puoi accettarla?»

Questo breve estratto di Nero Assoluto (parte seconda) racconta una visione particolare della Treviso attuale e degli uomini al suo potere.
Da un po’ di mesi, in concomitanza con la riapertura di determinati passaggi dell’ipogeo (fino a un anno fa completamente preclusi agli speleologi con ordini dittatoriali), mi chiedo se in queste frasi ci sia del vero.
All’apparenza Treviso appare gioviale, ricca di eventi culturali di ogni genere, viva e aperta al turismo. Ma, per esperienza diretta, mi rendo conto sempre più che la realtà oggettiva si discosta di un pelino. Vedo giovani ricchi di talento rifiutati dai signori della Marca. Vedo corsie preferenziali e giornalisti pilotati. Vedo una piccola casta. Un po’ come accadeva ai tempi dei Caminesi. Vedo politici, storici, ricercatori... tutti corrotti o plagiati. Finzione o realtà? Frutto di una mente troppo fantasiosa? Chissà.
Certo è che l’assessore alla cultura di Treviso non ha mai risposto alle mie mail. Che Nero Assoluto tocchi argomenti che devono rimanere nascosti?
La città che un tempo amavo ciecamente ora per me nasconde molti punti di domanda.

Dunque, qual è la differenza tra reale e irreale?