mercoledì 28 maggio 2014

Messaggio di servizio

Finalmente su Facebook, dopo tante richieste, una pagina dedicata al mio lavoro di autrice: Lorena Laurenti Autrice
Ricordo che trovate anche le pagine dedicate alle singole opere: Nero AssolutoTRI e la "pagina personale" di Eaner :)

mercoledì 21 maggio 2014

La grande Pianta - nuova stagione estiva

Carissimo pubblico!
A grande richiesta, dopo la season premiere del 1° aprile, ricomincia la trasmissione estiva. Che cosa saranno mai Grande Fratello, Ex On The Beach o Affari Tuoi in confronto a:


Iniziamo subito col presentare i concorrenti di questa stagione:


Limonera
Espansiva e dal temperamento combattivo non si è lasciata scoraggiare dal freddo pungente dell’inverno. Libera da ogni parassita e ricca di nuove fronde, è pronta a dare battaglia anche quest’anno alle sue concorrenti. Riuscirà l’arcaico odio verso Menta a farla vincere? Oppure dovrà “uscire dalla terrazza”?
Il suo motto è uno solo: “Ciò che non ammazza, fortifica!”

Menta
Ha rischiato molto brutto alla fine dell’inverno, ma sembra che il “taglio radicale con il passato” l’abbia fatta diventare più rigogliosa di prima! Che cosa saranno mai pochi parassiti quando si possiede un profumo così sensuale? Menta è forte e decisa a vincere a tutti i costi!
Il suo motto è: “Sono rinata dalle mie sterpaglie per dare fuoco a Limonera!”

Rosmarino
È un concorrente riservato e saggio, non cerca la lite facile, lui persiste al tempo e alla frivolezza degli altri aspiranti vincitori. Apparentemente ha qualche acciacco e nelle ultime settimane l’hanno visto arrancare. Che Menta abbia cambiato le sue vitamine con diserbante? Sono tante le voci che girano nella terrazza, ma lei si dichiara innocente. Da parte nostra, non possiamo che augurare buona fortuna a questa pianta stoica!
Il suo motto è: “Cogito ergo sum.”

Ciclamino
Questo concorrente è stanco, i primi caldi lo stanno indebolendo e, mentre Menta canta vittoria, Limonera, in un atto di estrema umanità, offre la sua ombra come salvezza. Che ci sia del tenero tra i due? Molti urlano già lo scandalo “innesto”... sempre che lui non esca prima dalla terrazza!
Ormai non ha più un motto, la sua frase ricorrente è: “Ricordati di me.”
Che sia un messaggio per Limonera?

Basilico
Esuberante e capriccioso, Basilico è ancora giovane in terrazza. Ha una forte vitalità, ma si lascia scoraggiare alla prima mancanza d’acqua. In molti l’hanno visto parlottare con Menta... che stia nascendo un love affair? Oppure le due piante tentano una sommossa contro gli altri concorrenti?
In ogni caso, il suo motto resta: “Meglio un giorno da pianta carnivora che cento da salvia."

Mister X
Solitario nella gran terrazza sta, il suo terriccio ha la muffa già, ma lui di certo non si arrenderà. Il suo aspetto non è cambiato da un mese a questa parte. È vivo? È morto? Non lo sappiamo, ma quel che è certo, è che non si sta arrendendo! Quatto quatto lascia che gli altri concorrenti lottino tra loro, strisciando inesorabilmente verso la vittoria.
Non ha un motto né una foto... lui esiste e basta.

E ora, passiamo ai concorrenti dentro la casa. Signori e signore, siamo felici di annunciare l’ingresso di una nuova, leggiadra partecipante:

Orchidea
“So che sarà dura competere con gli altri concorrenti e, lo ammetto, sono turbata dalla morte violenta della mia vecchia sorella, ma ci riuscirò! Io, grazie alla mia eterea bellezza, vincerò la sfida e resterò in vita per tutta la stagione!”

Questo dichiara la bella Orchidea... ma come risponderà Photos a tale superbia?

“Un solo commento: ahahahahaha.”

Cari spettatori, la battaglia di questa stagione de “La grande Pianta” sarà ardua!
Restate sintonizzati su questo blog e commentate votando il vostro concorrente preferito! Ricordate: più voti, più fertilizzante!

martedì 20 maggio 2014

Distante o lontano

Ho appena finito di vedere Lanterna Verde e, diciamolo, è una gran cavolata di film, seppur con del buon potenziale, vedi i pettorali di Ryan Reynolds. Ma c’è una cosa che mi ha fatto riflettere, e supera il concetto di “volontà”, che mi è pure piaciuto molto: alla fine, Hal Jordan dice che andrà lontano, per difendere l’umanità, ma non sarà mai distante. Ci avete mai pensato? Essere lontani non significa essere distanti.
Ho cercato sul dizionario il significato delle due parole:

Lontano: distante nello spazio o nel tempo;  che si trova a relativamente grande distanza o è separato da lungo intervallo nello spazio.

Distante: che dista; diverso nelle opinioni e nei sentimenti; che ha una determinata distanza da una persona, da un luogo o in genere da un punto di riferimento.


Possono essere usati come sinonimi in effetti, eppure il termine distante spesso non si riferisce all’effettiva lontananza fisica. Si può rimanere nella stessa stanza di un’altra persona, ma sentirsi distanti da lei anni luce, così come ci si può sentire a un passo da qualcuno lontano mille miglia.
“Ti sono vicino.” È talmente facile da dire a parole, ma estremamente difficile da mettere in pratica. Quante frasi “fatte” usiamo ogni giorno? Quanti “come stai?” finti pronunciamo? Similmente creiamo abissi tra noi e gli altri, a volte nemmeno spostandoci di un metro. Diverse opinioni, diversi sentimenti o, semplicemente un diverso modo di vedere le cose.
La nostra realtà è ciò che ci circonda e possiamo osservare, basta inclinare di poco la testa o cambiare direzione per vedere un mondo differente. Per alcuni amici o alcune coppie è come trovarsi agli angoli opposti della medesima stanza: vedono i mobili da lati diversi. Uno dice A, l’altro risponde B. “Non mi capisci”, “non mi comprendi”, “non ti metti nei miei panni”, “non ci sei mai quando ho bisogno di te”. Non riescono a capirsi perché non sono in grado di osservare la realtà nella identica direzione... sono distanti seppur vicini. Ma avete mai pensato a quanto sarebbe bello poter condividere le esperienze anziché cercare di avere ragione a ogni costo? Quanto migliorerebbero le persone sommando i due punti di vista?
Poi c’è chi unisce alla distanza fisica quella dell’anima, chi invece di osservare la propria realtà china il capo e guarda il pavimento, e chi non ha alcun interesse, o non riesce a uscire dalla sua piccola stanzetta dai muri alti e spessi, isolato dal resto del mondo.
“Sarò lontano ma non distante.” È una bella frase, una di quelle cose che a tutti piacerebbe sentirsi dire... ma essere vicini non è poi così semplice. Credo che tutto parta da noi stessi: se la nostra realtà ci appaga, se siamo già soddisfatti di ciò che abbiamo, ogni altra opinione sarà un arricchimento, non un’aggressione. Allora potremmo essere davvero vicini a qualcun altro.

lunedì 5 maggio 2014

Gente da palestra


Quando varcate la soglia di quel luogo, quell’androgino loft dalla luce artefatta, vi rendete conto di valicare il confine con un’altra dimensione. Si tratta di un mondo monocromatico dall’odore stantio e dalla musica rintronante. Sto parlando della palestra, il tempio del fitness dove il grasso è bandito all’insegna dei muscoli e del sedere sodo.
Io, come la stragrande maggioranza di sovralimentati italiani, mi trovo costretta ad andarci almeno tre volte per settimana. Come una medicina amara, o una terapia obbligatoria, infilo la mia tutina e parto. Già da questa semplice operazione si distingue la “gente da palestra”.
Possiamo dividere il popolo che regna nel mondo fitness in cinque grandi categorie:

La prima, quella a cui appartengo io: il contrariato mediamente convinto.
La seconda: il palestrato narcisista.
La terza: la casalinga multitasking.
La quarta: il perso.
La quinta: il pensionato.

Andiamo per ordine, la categoria di cui faccio parte. Il contrariato mediamente convinto è un individuo che sostanzialmente non ha voglia di stare lì. Indossa abiti vecchi, magliette che ha relegato in un angolo dell’armadio dicendosi “le userò per andare in palestra visto che c’è un buco”. Si costringe a fare attività sportiva perché deve e cerca di ottimizzare il tempo. Tiene il borsone in un angolo della casa, o dietro a una porta, pronto per l’utilizzo... in modo da non potersi tirare indietro all’ultimo con una scusa qualunque. Una volta raggiunto il luogo di tormento, si butta a capofitto ed esegue tutto di corsa e diligentemente, sperando che la tortura finisca subito. Di solito ottiene molti risultati... che sperpera nelle gozzoviglie del weekend.

Il palestrato narcisista, invece, è convinto. La palestra è il suo mondo, il suo unico Dio e la sola ragione di esistenza. Che esso sia uomo o donna ha poca importanza. Si riconosce a prima vista dagli abiti rifrangenti peggio di un giubbetto da incidente stradale e dalle scarpe dai colori improponibili. Sotto i vestiti hi-tech anti/pro sudorazione solitamente c’è un fisico tornito. Le donne hanno talmente tante vene sulle braccia che si potrebbe disegnarci una cartina; gli uomini si fissano intensamente allo specchio sollevando manubri da 80kg e provocandosi orgasmi da contemplazione. Sono esseri narcisisti ma gentili e a richiesta ti riempiono di consigli e bevande proteiche... ma sotto sotto ti fissano come se fossi il loro peggior incubo.

La casalinga multitasking è un’altra specie. Prima di tutto è impeccabile: vestiti sportivi alla moda, trucco, gioielli e, immancabile, la rivista stile “Donna moderna”. La casalinga multitasking non suda, mai. Lei se ne sta ore e ore sopra a uno step a sculettare e leggere l’ultima ricetta della trippa light, ma il suo corpo non traspira, il suo trucco non cola e il suo battito non si alza. In sostanza è un vampiro, una statua di cera che si agita senza effetti collaterali. Normalmente non ottiene risultati, ma le piace ostentare i chili persi con le altre mamme quando ritira i pargoli dall’asilo.

Il perso, sia esso uomo o donna, ama contemplare il vuoto. Per abbigliamento è molto simile al contrariato mediamente convinto, anche se potrebbe esibire abiti stretch e un integratore di sali minerali. Ha un programma preciso che non prevede esercizi “attivi”, perlopiù usa macchine in cui può stare seduto ed eseguire serie di movimenti ritmici. La pausa tra una sequenza e l’altra diventa motivo di meditazione e, invece di durare trenta secondi, dura trenta minuti. Il contrariato mediamente convinto normalmente lo travolge e il perso in cuor suo si chiede come sia possibile sudare tanto. Questa specie è asociale ma disponibile, se svegliata dalle visioni mistiche che incutono le pareti bianche, cede volentieri il posto sulla macchina, quasi scusandosi. Forse, sotto sotto, sfoga i problemi di depressione in un ambiente poco consono.

Infine, immancabile in ogni palestra che si rispetti, c’è il pensionato. Il pensionato spunta solo il mattino, all’orario dell’apertura e scompare intorno alle undici... sia mai che si perda il pranzo della moglie e il quartino di vino. Frequenta la palestra unicamente perché il dottore gliel’ha prescritto e cerca di sdrammatizzare l’inquietante situazione parlando con l’amico Bepi. Per lui i macchinari elettronici sono un mistero, non comprende le scritte dei display e spesso pedala a vuoto. Gli istruttori, che solitamente fanno parte dei palestrati narcisisti, gli riservano pacche amorevoli e programmi leggeri, forse pensando che loro non si ridurranno mai così.

Caspita... sono le 11.18! Invece di scrivere articoli cretini dovrei andare in palestra... devo smaltire il tiramisù di ieri sera!