martedì 20 maggio 2014

Distante o lontano

Ho appena finito di vedere Lanterna Verde e, diciamolo, è una gran cavolata di film, seppur con del buon potenziale, vedi i pettorali di Ryan Reynolds. Ma c’è una cosa che mi ha fatto riflettere, e supera il concetto di “volontà”, che mi è pure piaciuto molto: alla fine, Hal Jordan dice che andrà lontano, per difendere l’umanità, ma non sarà mai distante. Ci avete mai pensato? Essere lontani non significa essere distanti.
Ho cercato sul dizionario il significato delle due parole:

Lontano: distante nello spazio o nel tempo;  che si trova a relativamente grande distanza o è separato da lungo intervallo nello spazio.

Distante: che dista; diverso nelle opinioni e nei sentimenti; che ha una determinata distanza da una persona, da un luogo o in genere da un punto di riferimento.


Possono essere usati come sinonimi in effetti, eppure il termine distante spesso non si riferisce all’effettiva lontananza fisica. Si può rimanere nella stessa stanza di un’altra persona, ma sentirsi distanti da lei anni luce, così come ci si può sentire a un passo da qualcuno lontano mille miglia.
“Ti sono vicino.” È talmente facile da dire a parole, ma estremamente difficile da mettere in pratica. Quante frasi “fatte” usiamo ogni giorno? Quanti “come stai?” finti pronunciamo? Similmente creiamo abissi tra noi e gli altri, a volte nemmeno spostandoci di un metro. Diverse opinioni, diversi sentimenti o, semplicemente un diverso modo di vedere le cose.
La nostra realtà è ciò che ci circonda e possiamo osservare, basta inclinare di poco la testa o cambiare direzione per vedere un mondo differente. Per alcuni amici o alcune coppie è come trovarsi agli angoli opposti della medesima stanza: vedono i mobili da lati diversi. Uno dice A, l’altro risponde B. “Non mi capisci”, “non mi comprendi”, “non ti metti nei miei panni”, “non ci sei mai quando ho bisogno di te”. Non riescono a capirsi perché non sono in grado di osservare la realtà nella identica direzione... sono distanti seppur vicini. Ma avete mai pensato a quanto sarebbe bello poter condividere le esperienze anziché cercare di avere ragione a ogni costo? Quanto migliorerebbero le persone sommando i due punti di vista?
Poi c’è chi unisce alla distanza fisica quella dell’anima, chi invece di osservare la propria realtà china il capo e guarda il pavimento, e chi non ha alcun interesse, o non riesce a uscire dalla sua piccola stanzetta dai muri alti e spessi, isolato dal resto del mondo.
“Sarò lontano ma non distante.” È una bella frase, una di quelle cose che a tutti piacerebbe sentirsi dire... ma essere vicini non è poi così semplice. Credo che tutto parta da noi stessi: se la nostra realtà ci appaga, se siamo già soddisfatti di ciò che abbiamo, ogni altra opinione sarà un arricchimento, non un’aggressione. Allora potremmo essere davvero vicini a qualcun altro.

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