venerdì 4 ottobre 2019

Scrittrice fantasy o narratrice di fatti?

Oggi sono innamorata. Innamorata di me stessa, della vita, del mondo e delle persone. Sono in uno stato di estasi, di amore incondizionato e totale, e lo devo, sono quasi certa, a Kerstin Lagorn. Si tratta di uno dei personaggi del mio ultimo libro, attualmente in fase di scrittura. Mi ero ripromessa di non parlarne, fino a prima stesura completata, ma non ci riesco.
Fission, questo il titolo del nuovo romanzo, parlerà di un argomento che sento molto vicino in questa fase della mia vita: scissione di anima. In realtà ho iniziato a scriverlo, ispirata da un sogno, qualche anno fa e ho smesso a meno di cento pagine poiché non mi sentivo pronta a continuare. Mancava qualcosa. Quel qualcosa è arrivato e adesso la stesura procede, tempo permettendo, veloce.
Faccio una piccola premessa per chi non conosce nulla sull’argomento. Credo non solo nell’esistenza dell’anima, ma anche nella reincarnazione, che ci permette di vivere molte esperienze evolutive. La “scissione dell’anima”, termine da me coniato, è una credenza secondo la quale non solo noi siamo incarnati nel nostro attuale corpo, ma stiamo vivendo contemporaneamente molte esistenze su vari piani. Dodici secondo alcuni. Il realtà il concetto è più complesso, ma non ho interesse nell'approfondirlo qui. 
All’ultimo seminario Stargate a Rimini, ho fatto una meditazione con l’intento di venire in contatto con una di queste altre esistenze, e ciò che ho visto è stata proprio questa donna, chiamata Kerstin nel mio libro, che si rifletteva in me mentre galleggiava nella stessa grotta e nello stesso lago di una scena narrata pochi giorni prima.
Narrare fatti o scrivere fantasy? Mi sto rendendo conto in questi giorni della differenza. Ho narrato di luoghi complessi e particolareggiati senza un minimo di preparazione. Ho raccontato dettagli minuziosi su ambienti mai visti prima, come Lorena almeno. Io sapevo. Le dita dovevano solo muoversi sulla tastiera. La differenza con la “scrittura normale” è incredibile, l’ho notato ieri sera mentre mi documentavo su una macchina a vapore per descriverla in una scena studiata a tavolino. Quella è scrittura fantasy. La narrazione "reale" in questi contesti, beh, è quasi una “canalizzazione”, sono solo il mezzo attraverso il quale le conoscenze affiorano. Kerstin, che di certo avrà un altro nome, esiste davvero, non è un personaggio inventato, e io, attraverso di lei, sto imparando l’amore incondizionato.
Lei è forte, autoritaria, una leader con un carisma magnetico, ma sa amare in un modo così profondo che credevo impossibile. Amore puro, illimitato, che non imprigiona, che vede al di là delle apparenze.

«Vedo ciò che sei oltre il guscio che tu stesso hai creato, e lo amo. Spero che presto possa vederlo anche tu. E ni la tsu bani.»

E se non lo conoscevo, come potevo scriverci su? Ho attinto da altre vite e lo sto integrando nella mia. Non l'ho inventata, esiste.
Scrivere questo libro è un lavoro di crescita spirituale magnifico, e io sono onorata di farlo.
Credo sia giusto condividere tutto questo con chi mi segue.
Grazie, datemene ancora, datemene di più.

L'immagine inserita non è la copertina definitiva.