Qualcuno crede di essere nato “imparato”, questa è una triste realtà. Ti capita di imbatterti in gente supponente che sfoggia un vocabolario forbito, dando sfoggio d’intelligenza e cultura. Dalle mie parti c’è un simpatico detto per descrivere tali persone: “Ti ga na sbatòéa”.
Anche se questo post si adatta simpaticamente a vari campi, la mia critica va in particolare al mondo della letteratura. Al giorno d’oggi chiunque può aprire un blog e scrivere. Può raccontare di tutto e, con un po’ di gusto e grafica, può far passare il suo progetto come professionale. È qui che iniziano i guai.
Quando la gente crede che tu sia professionale, dà fiducia alle tue parole, le beve come oro colato. In quel momento, un sito qualunque scritto da un Signor Anonimo diventa un’arma.
Che cosa succede se questo inizia a criticare gli altri? Semplice, la gente gli crede. Ora, tutto questo è internet... un fenomeno che non si può in alcun modo fermare. Per quanto t’impegni, per quanto cerchi di migliorare, sempre e in ogni situazione spunterà un presunto saccente con la pretesa di stroncare il tuo lavoro. Una sorta di legge di Murphy.
Inutile arrabbiarsi, inutile puntare i pugni o, ancora peggio, provare a controbattere. Il presunto letterato la spunterà comunque, lui ha anni di esperienza! No... non nel settore, ma nel modo di fregarti!
Tuttavia, le piccole vendette arrivano comunque, basta saper aspettare. Prima o poi, il nato “imparato” commetterà un errore, un piccolo e semplice fallo che ti farà comprendere la sua pochezza. E allora ti renderai conto che non vale nemmeno la pena di perdere tempo a infierire, farai quattro risate e continuerai a essere fiero del tuo lavoro. Sul serio, non per finta.
Detto questo, concludo con un semplice pensiero: non credete al bianco o al nero, guardate le sfumature di grigio, là c’è la verità!