La Befana non è una strega, secondo le antiche mitologie è in realtà una dea dell’inverno, vecchia perché rappresenta il ciclo della vita dell’anno che si conclude. Però attenzione perché se guardiamo il ciclo della vita (nascita, sviluppo, maturazione, vecchiaia, morte), la fine e l’inizio sono una accanto all’altro. Per questo la Befana rappresenta la soglia in cui morte e vita si toccano.
La soglia si spalanca e pone i mondi (terreno e spirituale) in stretto contatto, il famoso velo che si assottiglia. Velo che in realtà abbiamo già la possibilità di far cadere del tutto se lo vogliamo.
Oggi è un giorno in cui non c’è più né morte né nascita, è un giorno propizio alla trasformazione. Siamo in piena transizione: il vecchio che diventa il nuovo. Siamo in un’energia favorevole al cambiamento e da questo viene il simbolo della scopa: la soglia che segna la fine di un periodo e l’inizio di un altro (vedi salto della scopa). La scopa spazza, porta via la vecchia polvere e prepara il terreno al nuovo inizio. Nella tradizione, la Befana, volando sui campi con la scopa, prepara i terreni agricoli alle semine: il vecchio che torna nel nuovo.
Il falò (bruciare la vecchia) non deve essere confuso con i vecchi processi alle streghe nel periodo dell’inquisizione, anche perché la mitologia della Befana è assai più vecchia. La Befana in realtà, come una fenice, brucia, si rinnova, per risorgere dalle sue ceneri, per trasformarsi nel nuovo ciclo.
Quindi auguro a tutti una fantastica rinascita da tutti i punti di vista possibili!
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