martedì 14 gennaio 2014

Libri da leggere: KAGE QUEEN

Ho finito da poco di leggere “Kage Queen - Ombre dal Passato” di Simone Lari, il seguito de “L’eredità”, un romanzo contemporaneo che appartiene a più categorie: thriller - paranormale e fantasy si sposano in un racconto che passa dalla storia d’amore al poliziesco.
Il protagonista è Kage, giovane e bell’uomo (che noi donne apprezziamo sempre!), dal passato tenebroso. Lui è il classico maschio misterioso e oscuro... e per di più con la passione per i gatti e i poteri extrasensoriali, in sostanza il mio partner ideale. Se ci aggiungiamo la ricchezza, quasi quasi mi candido io per sposarlo e faccio fuori July.
Il primo libro, infatti, inizia proprio con il desiderio di Kage di trovare una sposa e fingere una convivenza e un figlio, questo per poter accaparrarsi l’eredità del padre multimiliardario. Da ciò il titolo del primo romanzo.
Ovviamente questa mossa non piace a tanti, soprattutto allo zio viscido e arrivista.
Da quel momento la storia diventa un susseguirsi incalzante di avvenimenti con una costante: il mistero.

(Attenzione spoiler)

Arrivata alla fine del secondo libro volevo uccidere il buon Lari: dico, ma scherziamo? Nemmeno un bacio mi metti? Abbiamo lui, abbiamo lei, abbiamo pure un figlio, e c’è indubbiamente del tenero... allora Kage, vogliamo darci una mossa? Non lo vedi che July ti sbava dietro fin dal primo romanzo e che si fa tutti i filmini mentali in cui tu la prendi e la sbatti sul letto?

Niente... i soliti uomini!

A questo punto attendo fiduciosa il seguito (a breve, vero?), sperando che almeno questa volta nel frangente amoroso i fatti diventino più consistenti! Mi raccomando, Simone!

(Fine spoiler)


Battute a parte, ecco ciò che penso dei libri.


Di cosa parla:
Abbiamo davanti un connubio di più elementi che ben si sposano tra loro. Conosco Simone come autore da parecchio e nella saga di Kage Queen si vede un notevole salto di qualità: la scrittura scorre veloce e le pagine si consumano in un soffio... ho divorato i romanzi nel giro di pochi giorni. Credo che sia proprio l’insieme di più caratteristiche che rende l’opera tanto godibile. Io non amo i polizieschi ma, unendoli alle scene fantastiche e sentimentali, l’autore ha fatto davvero un ottimo lavoro, tanto da farmi apprezzare un genere che normalmente non leggerei.

Perché mi è piaciuto:
Il protagonista è complesso e particolare, non ha nulla di scontato ed è difficile inquadrarlo. Mi piace il modo in cui il passato di Kage emerge a poco a poco, senza svelare troppo... e soprattutto mi piace Lilù, la gatta “preveggente”, elemento originale e insolito.

Come leggerlo:
Sia in versione ebook sia in cartaceo a partire da 2€ su Amazon...


  

Sinossi ufficiale dell’opera:
Avete presente quando una gatta fissa insistentemente un punto nel vuoto? Se vedesse qualcosa che l’occhio umano non può scorgere, qualcosa che non è ancora accaduto… e se voi poteste vedere ciò che vede lei?
Cosa fareste sapendo che il vostro ricco padre, un essere spregevole, arrogante e dispotico, che non incontrate da dieci anni, morirà di sicuro tra pochi giorni, nominandovi eredi universali?

“Se posso cambiare il futuro, posso lasciarmi il passato alle spalle.”
Questo è sempre stato il pensiero di Kage.
Ma è proprio nel momento in cui si è convinti di essersi lasciati il passato alle spalle, che questo tenta di insinuarsi nuovamente nelle nostre vite, prepotente, inaspettato e indesiderato; che sia sotto forma di una sensazione, di un ricordo o di un’ombra dal passato, è sempre lì, pronto a insidiare il nostro presente. Ma queste ombre, qualunque cosa o persona esse siano, non hanno fatto i conti con chi, nel buio della notte e nell’incertezza del futuro, è in grado di distinguere perfettamente ogni cosa…

Kage Queen Saga:
Volume 1 - L'Eredità
Volume 2 - Ombre dal Passato
Volume 3 - Rivelazioni (Estate 2014)

Breve estratto:
Kage reclinò la testa e tornò in sé, mentre Lilù si accucciava sul bracciolo del divano.
«Quindi mio padre morirà tra pochi giorni?»
Lilù strizzò gli occhi.
Accarezzò la gatta per qualche minuto, riflettendo su ciò che aveva appreso, poi andò in bagno per lavarsi il viso. L’acqua fredda lo aiutava a pensare, a essere vigile e presente, ma per quanto continuasse a gettarsela sul viso a piene mani, stavolta non ebbe l’effetto desiderato. Continuò finché non avvertì più il freddo pungente che gli causava al contatto con la pelle.
Poggiò le mani sul lavandino, drizzandosi sulle braccia tese, poi fissò lo specchio che aveva di fronte con sguardo torvo.
I suoi occhi scuri fissarono il loro riflesso intensamente, come se si tuffassero in quelli di un rivale, di un acerrimo nemico, piuttosto che in loro stessi. I suoi lineamenti duri e il suo volto serio gli apparvero più contratti del solito. I capelli neri erano inzuppati sopra la fronte a causa dei copiosi getti d’acqua riversati sul viso. Mentre fissava lo specchio, un ricordo sopito dell’infanzia riaffiorò nella sua mente...

«Key, è pronta la cena. Lascia stare le macchinine e vieni a mangiare con me e tuo padre!»
«Oh, ancora un po’ mamma, per favore!»
«Ma è tutto il pomeriggio che sei sdraiato su quel tappeto, non hai nemmeno fatto merenda, non hai fame?»
«Verrò a mangiare se prima guardi cosa ho imparato a fare!»
«D’accordo, Key, fammi vedere...»
Il piccolo Kage prese due macchinine, una per ciascuna mano, le allineò l’una di fronte all’altra e frappose una terza tra loro, esattamente a metà del percorso.
Cominciò a muoverle entrambe, con la medesima velocità, ma, un istante prima che impattassero sul terzo modellino, questo si sollevò da terra quanto bastasse per evitarle, e
rimase sollevato per alcuni istanti, prima di ricadere.
La madre di Kage sgranò gli occhi, poi sussultò quando una mano le si posò improvvisamente sulla spalla.
«Qualcosa non va, Julia?»
«Ke-Kennet... Key, ha fatto... è successa una cosa molto strana!»
«A me pare che stia solo giocando, non ho notato nulla di insolito. E comunque ti ho sempre detto di non chiamarlo Key: il suo nome è Kage!»
«Sì, ma, ma...»
«Nessun ma, Julia, andiamo a cena. Vieni, Kage!»
Il bimbo sbuffò, poi si alzò svogliatamente, passò accanto ai genitori e proseguì verso la cucina.
Kennet strinse la presa sul trapezio della moglie, provocandole dolore.
«Ricorda bene: non hai visto nulla di strano, quindi non c’è motivo di farne parola con nessuno, siamo intesi?»

2 commenti:

  1. Ciao Lorena, sono lieto che la saga di Kage Queen ti sia piaciuta.
    Comunque sia, seppur fuori dai riflettori, il bacio alla fine del secondo libro c'è stato, eccome. ;)
    Il terzo volume è previsto per la prossima estate, a presto!

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  2. Se quello lo chiami bacio... suvvia! Voglio un bacio vero! :D

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