domenica 19 gennaio 2014

Giovani e crisi...

È da un po’ che non scrivo qualcosa di personale su questo blog... oh beh, non che parlare dei miei libri o delle mie letture non sia personale, ma intendo quei post nei quali chi mi odia può farsi gli affaracci miei!
Non m’interessa apparire e, per quanto vi sembrerà assurdo, raramente lascio emergere aspetti davvero personali tra queste pagine. Scrivo le opinioni che chi mi frequenta conosce già, o dovrebbe!
Per iniziare potrei dirvi che in questa desolata provincia sono rimasta da sola, che persone cui tenevo sono sparite come vampiri alle prime luci dell’alba. Ok, lo ammetto, non è un paragone azzeccato considerando tutti gli escamotage che i vampiri hanno trovato al giorno d’oggi per abbronzarsi. In ogni caso, proprio a causa di questo malumore generale, mi chiedo se tutto ciò abbia senso.
Ho investito molto nei miei sogni negli ultimi anni, sarebbe corretto dire che ho investito proprio tutto. Ho avuto e continuo ad avere delle splendide soddisfazioni. Interagire con i lettori è qualcosa di meraviglioso, una sensazione che si può provare solo facendo questo “mestiere”. Poter parlare di qualcosa di tuo e vedere come lo interpretano e apprezzano gli altri è unico, altro che MasterCard!
Tolta la gioia puramente “intellettuale”, non resta granché. Il piacere di scrivere e creare non è da sottovalutare, ma alla fine in mano c’è poco. Oggi sono demotivata, vedo gli aspetti negativi in ogni cosa, però questa realtà è più che evidente. Si può mettere da parte per apprezzarne gli aspetti positivi... non ignorare.
L’Italia è in crisi, crisi nera, e l’editoria ancora di più. A questo si unisce la pirateria, alla quale contribuiamo tutti o quasi ogni giorno. Perché comprare un ebook se posso averlo gratis? Ed ecco che risparmio 2,99€ e me lo pirato. Questo è il pensiero di una buona fetta di persone, soprattutto giovani adolescenti, che oltre a scaricare illegalmente si divertono a copiare. Non scendo sull’argomento perché ne ho già ampiamente parlato in passato, mi limito a ricordarlo.
Un autore serio non ha vita facile: deve creare una buona storia, editarla e preparare il “pacchetto grafico”, poi deve pubblicizzarla. Questo lavoro, soprattutto nella prima parte, richiede mesi, se non anni d’impegno. Giunto alla fine del tunnel, tempo una settimana e il suo lavoro e bello e piratato, scaricabile da tutti.
Per fortuna non tutti scaricano illegalmente, il libro viene anche acquistato, ma l’effettivo guadagno rispetto all’investimento fatto è minimo.
Sono arrivata a un punto in cui mi chiedo: ha senso? Sempre più spesso nutro un desiderio impellente di fuggire all’estero, lontano da tutto e tutti. Ricominciare da zero. Chi me lo impedisce? (La mia avversione per le lingue, probabilmente!)
Oggi è una giornata no. Leggo su FB certi status e rabbrividisco: persone che non hanno mai visto niente e credono di sapere. Altri che si credono uomini di mondo, ma non sono mai usciti dal loro paesino e hanno una mentalità talmente ristretta che in confronto Hitler era un patito degli ebrei. 
Io non so e non faccio finta di sapere. Servirà a qualcosa? Boh.
Depenno un altro nome dalla mia agenda e proseguo lungo il sentiero a cui sono destinata, domani si vedrà.

Ps. Notato che titolo d'effetto? Sembrerebbe quasi un post intelligente, poi uno legge...


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