giovedì 23 gennaio 2014

Pollice marrone

Chi mi conosce sa che il mio pollice non è verdissimo. Diciamo che oscilla tra il marrone e il verde marcio. Un’amica ha detto che dovrei fare un reality show dedicato alle mie piante in terrazzo, per vedere ogni giorno quale “resterà nella casa” e quale “uscirà”. In sostanza, quando mi alzo il mattino, esco e mi chiedo: “Chissà cos’è ancora vivo oggi.” Da un certo punto di vista è emozionante... ogni giorno una scoperta!
Io e le mie piante non ci capiamo, parliamo due lingue diverse: loro mi dicono “sole”, io capisco “acqua”. Tuttavia, alcune persistono, superano la mia imbranataggine giardinieristica e restano vive, come ad esempio quella cosa verde che pende dal mobile che ho davanti ora, mentre scrivo, non chiedetemi il nome... però è bella.
In terrazzo, tra una pianta di menta decisa a sopravvivere all’inverno, un basilico stecchito, un rosmarino, un ciclamino e un’altra entità botanica non meglio definita, c’è un alberello di limoni. L’ho comprato (ed è costato pure parecchio) appena trasferita in questa casa e, visto il peso massiccio, morirà qui.
Questa pianta di limoni è una metafora della mia vita, me ne sono resa conto oggi. L’ho acquistata bella e rigogliosa, adattata a una forma particolare, quasi artistica. Le ho dato un habitat non ottimale per crescere e migliorare, ma con delle possibilità. Lei, tuttavia, ha avuto grossi problemi fin dall’inizio: prima non capivo la giusta quantità di acqua, e l’ho quasi fatta morire di sete, poi afidi e parassiti hanno iniziato a infestarla.
Per tutta l’estate mi sono affannata con insetticidi e trattamenti specifici, senza ottenere nulla. In autunno ho provato con un altro prodotto biancastro, suggerito da mio padre, che il pollice ce l’ha verdissimo. Ha migliorato la situazione, ma i parassiti non sono morti.
Nonostante tutto, la pianta è sopravvissuta, ha creato foglie nuove e tante gemme. Stanca dei continui trattamenti, a inizio inverno ho preso una decisione: “Legge dell’evoluzione, se supera il freddo bene, altrimenti me ne frego.”
Adesso la mia “limonera” è appoggiata al muro della casa, in un punto riparato del terrazzo, Continua ad avere parassiti di vario genere e qualcosa di nero cola da certe foglie. Alcune addirittura cadono, stremate. Ma è viva e le foglie nuove sono particolarmente rigogliose. Le gemme hanno prodotto dei frutti e conto tre bei limoni di media grandezza. Quelli che c’erano già sulla pianta, li ho raccolti ed erano buonissimi.
Sì, credo che questa pianta sia la metafora della mia vita.

Sopravvivrà all’inverno? 

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