domenica 13 maggio 2012

Games of Thrones

Il fantasy sbarca in Italia. Dall'11 maggio in onda la seconda stagione del Trono di Spade, su Sky Cinema ogni venerdì in prima serata. Fin dal primo episodio c’è stato un pubblico di oltre 370 mila spettatori. 
Ho scoperto questa serie lo scorso Capodanno quando, in un attimo di follia, ho deciso di finire e iniziare l’anno guardando consecutivamente i 10 episodi in lingua originale (ovviamente con sottotitoli in italiano… ricordate la mia avversione per l’inglese?). Mi avevano convinto che fosse una serie autoconclusiva… certo… come no! Ho dovuto aspettare mesi per il seguito, ma n’è valsa la pena. 
Per chi non conoscesse questa serie, non farò un riassunto :P ma potete leggere tutti i dati relativi sulla pagina dedicata di Wikipedia
Perché piace così tanto? Voglio dire è un fantasy per il piccolo schermo… non stiamo parlando del Signore degli anelli. Eppure Il trono di spade sta conquistando il pubblico. Sicuramente un merito va alla bravura degli attori, in particolare Peter Dinklage che interpreta Tyrion Lannister detto il “Folletto”, in quanto affetto da nanismo. Nonostante il suo handicap il personaggio non viene ridicolizzato, anzi, risulta una delle presenze più importanti della serie. Furbo, generoso ed estremamente pungente, un personaggio “umano” che conquista immediatamente. 
Altro merito va alle ambientazioni spettacolari, dall’Irlanda del Nord alla Scozia, dal Marocco a Malta. Il “grande freddo” non è simulato, gli attori hanno veramente recitato con temperature ben sotto gli 0°! Forse questo il merito di una recitazione tanto credibile! 
Poi c’è la storia. Intricata, difficile. Ogni personaggio ha il suo passato, ragioni plausibili per comportarsi in quella data maniera. Lo scrittore George R. R. Martin, da cui è tratta l’opera, ha creato un mondo convincente e ricco di dettagli. Un mondo in cui anche le donne trovano il loro spazio, ed è qui che vediamo personaggi femminili estremamente forti e pronti a combattere contro il dominio incontrastato degli uomini. Guardando la serie non si riesce a schierarsi in una determinata fazione. Ogni Re meriterebbe di vincere (tutti tranne Joffrey Baratheon che meriterebbe una morte attraverso lenta e dolorosa agonia), ogni punto di vista è plausibile. L’insieme di tutte queste caratteristiche rende Il trono di spade una delle serie più apprezzabili dell’anno e, finalmente, riporta sul piccolo schermo il vero fantasy, così come non si vedeva da tempo. 
Da amante del genere mi auguro che sia solo l’inizio, che il pubblico italiano si renda finalmente conto che non esistono solo i gialli, i thriller e i romanzetti d’amore contemporanei. Che la "febbre" che segue la serie non si limiti unicamente ai social network, ma invada anche chi vive "offline".
Il fantasy merita rispetto tanto quanto le altre categorie e, forse, ha da offrire molto di più!

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