sabato 12 maggio 2012

Siamo vecchi in un paese vecchio


In questi giorni a Torino c'è il Salone del Libro. Fitto programma ricco di appuntamenti, conferenze e autori famosi. Ovviamente è immancabile la presenza di tutte le più note case editrici italiane. Grandi iniziative, ebook omaggio ogni ora per tutti, concorsi e molto altro. Ogni genere di trovata per accaparrarsi i lettori… il tutto in “diretta” Twitter.
Mi sarebbe piaciuto partecipare, ma a quanto sembra Gorizia-Torino è una distanza infernale da coprire. Le possibili scelte erano 2, treno: partenza alle 8 del mattino da Trieste con 2 cambi e arrivo dopo 6 ore, al modico prezzo di 71 euro sola andata, oppure autobus: partenza ore 6 del mattino sempre da Trieste, un cambio e 8 (8!!!) ore di simpatia su strada, se non altro costava meno, 41 euro. Alla fine ho optato per seguire il tutto via web.
Dico la verità, mi piacerebbe che questo Salone dia il via a un cambiamento epocale nell’editoria italiana, ma nutro seri dubbi. La maggior parte delle case editrici sono ancora “vecchie”, già, un vecchiume radicato che non accenna a smuoversi. Non fraintendiamo, quasi tutte hanno siti web all’avanguardia, sono quotidianamente presenti su Twitter e hanno punti di dialogo con il pubblico, eppure sono “vecchie dentro”. Forse non è del tutto colpa loro, c’è molta paura in giro, non soltanto paura per la crisi economica, ma paura del cambiamento. Nel giro di pochissimo il mercato dei libri è stato stravolto, l’avvento degli ebook, il cambiamento del pubblico, le richieste incalzanti e un modo di leggere diverso rispetto il passato. Stare al passo non è facile e in Italia urge cambiare radicalmente il modo di pensare.
Siamo in un paese vecchio, non c’è da stupirci se le case editrici fanno fatica ad adeguarsi al resto del mondo. La maggior parte delle persone non compra su internet perché ha paura di fantasmi inesistenti. Mi capita spesso di sentire conoscenti e amici dire: “Io no che non compro su internet! E se poi mi clonano la carta?” Per quanto mi riguarda compro su internet dal 1998, ho acquistato ogni genere di prodotto e MAI avuto un problema. La seconda categorie di persone non compra su internet perché è assurdamente ignorante: “Io comprare su internet??? Ma scherzi? Non sono capace!”
NON SEI CAPACE? Hai 40 anni per gamba, usi il pc 10 ore al giorno e non sai leggere le istruzioni su un sito pensato per cretini come te? Non ho parole.
In questo ambiente di timorosi cerebralmente poco dotati, in questa Italia VECCHIA, nasce l’ebook reader, nasce Amazon e con lui decine di altri siti che lo vogliono copiare. Strano a dirsi, le cose funzionano. Amazon vende, e vende bene! Talmente bene che le case editrici sono costrette ad adeguarsi, a creare i loro libri di punta in versione ebook e a lanciarli in commercio. 
Lanciarli??? Mi dite che senso ha vendere un ebook a 13 euro quando posso comprare il cartaceo a 15 in libreria? Perché dovrei spendere 99 euro per un ebook reader se poi il risparmio effettivo è di 2 euro a libro? È scandaloso.
L'editoria italiana comincia a cambiare, faticosamente e lentamente. Mi auguro che le conferenze del Salone del Libro non siano parole a vuoto. Mi auguro che questo paese vecchio cominci a svegliarsi un po’… nel frattempo compro libri auto-pubblicati, quelli che le famose case editrici non si degnano di prendere in considerazione (troppo poco commerciali)… e ringrazio realtà come Amazon (anche in Italia)!

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