venerdì 18 maggio 2012

Tassa sugli animali?

Io amo gli animali. Frase fatta lo so. Lo dicono quasi tutti anche se poi hanno delle simpatie, delle preferenze. Ad esempio io amo i gatti più dei cani. Li adoro. Anche quelli rognosi. Non m’interessa che siano di razza o meno, anzi, se devo essere sincera i gatti bastardini spesso sono più belli di quelli di razza. Inutile dire che ho una gatta. Si chiama Nega, nome preso dal cartone L’incantevole Creamy. Erano in due le mie gatte, Posi e Nega… purtroppo Posi ha avuto un brutto incidente anni fa. Non è di questo che voglio parlare in ogni caso. La news del giorno parla di una tassa sugli animali che i comuni potranno gestire autonomamente. I proventi dovrebbero andare a rimpolpare i fondi destinati a rifugi e animali abbandonati. Da quel poco che si capisce pagano tutti, escluso chi ha adottato l’animale direttamente in canile, che invece, avrà delle agevolazioni. Tante le domande su questo provvedimento e tanto lo scandalo e le urla indignate sul web. 
Ora… ragioniamoci su. Innanzi tutto la mia domanda è: ma se la mia gatta l’ho presa da un vicino di casa che aveva i cuccioli? Cuccioli che probabilmente sarebbero finiti in rifugio se non trovavano padrone? E se il mio cane l’ho trovato per strada? Devo pagare? Se è effettivamente così, anziché contrastare il randagismo mi sembra che lo favoriamo. Persone di pochi scrupoli pur di non pagare 50 euro in più l’anno faranno fuori il loro “amico” a 4 zampe o, crudelmente, lo abbandoneranno. Se invece non fosse così? Se la tassa fosse applicata esclusivamente su chi acquista un animale con pedigree? 
Personalmente credo che il commercio e il lucro sugli animali siano riprovevoli. Oggi ho discusso a lungo di quest’argomento su Twitter e mi hanno fatto notare che se non esistessero gli allevamenti molte specie sarebbero estinte. Giustissimo, le specie vanno preservate. Allora perché lucrarci su? 
Perché un pastore tedesco costa dagli 800 ai 1500 euro? Per non parlare di razze ancora più care. Sempre di oggi la notizia di un camion fermato in Veneto, trasportava 72 cuccioli di razza provenienti dall’Ungheria. Cuccioli disidratati e denutriti, costretti per giorni in piccole casse senza ricambio d’aria. Cagnolini che sarebbero stati messi in commercio in Italia se le forze dell’ordine non li avessero dati in consegna alla LAC. La vendita degli animali ha creato questo. L’uomo, per l’ennesima volta, si comporta da mostro. La sola parola “vendere” o “comprare” animali è offensiva. 
Si può comprare la vita? Vendereste vostro figlio? Comprereste un bambino? Vale di più uno bianco o uno nero? Perché è di questo che stiamo parlando. Se ami gli animali li consideri parte della famiglia, alla stregua dei figli. Certo, non possiamo paragonare un bambino a un cane, ma la differenza, a parer mio, non è così abissale. 
Dunque che fare? Mi hanno accusato di essere “razzista alla rovescia”, ovvero di amare i bastardini e odiare gli animali di razza. All’inizio ho riso, poi ci ho riflettuto su. Io non odio affatto gli animali con pedigree, loro non hanno nessuna colpa, mica hanno scelto di nascere così! Così come noi non scegliamo di nascere bianchi o neri! Eppure, come per le razze umane continua a esserci discriminazione, anche per gli animali le cose non cambiano. 
Se compri un cane da 1000 euro è molto difficile che tu decida di abbandonarlo. L’essere umano ragiona in questo modo, più una cosa costa, più sembra allettante. No, non scuotete la testa, fatevi un esame di coscienza. È così nella maggior parte dei casi, non per tutti, ovvio, ma per una buona fetta di persone. La borsa Prada sembra fatta meglio della marca ignota, eppure le hanno fatte nella stessa fabbrica in Cina.
Mi hanno anche detto che gli allevatori fanno quel lavoro unicamente per amore e passione. Sono certa che chi decide di fare l’allevatore piuttosto che il falegname, lo faccia per vocazione. Poco da dire, se allevi i cani, i cani devono piacerti. Se lo fai per “lavoro” significa che oltre a piacerti ci guadagni… altrimenti faresti il falegname. Le persone che lavorano nei rifugi non hanno stipendio, sono volontari che nel tempo libero si dedicano ad animali con problemi. Secondo voi chi ama di più gli animali? Ok, diamo il beneficio del dubbio agli allevatori. Stipendio sindacale, 800-1200 euro al mese di sovvenzione (più spese per gli animali, cibo/vaccini etc) per allevare cani di razza che, alla fine, verranno ceduti gratuitamente. Sarei curiosa di vedere quanti allevatori continuerebbero a fare quel mestiere. La piccola parte che lo fa veramente per amore continuerebbe, una grossa fetta inizierebbe a scolpire il legno. Perché? Perché gli animali sono un business e chi si compra il barboncino per poi mettergli il collarino diamantato e portarlo in giro in borsa tracolla, non lo fa perché ama gli animali, lo fa perché gli piace, perché il cane è bello, perché fa glamour! 

Se dobbiamo proprio mettere una tassa, allora tassiamo chi ha il “cane di moda”, chi lucra sulla vendita della vita, e diamo quei proventi agli animali che ogni giorno muoiono di fame sulle strade e a chi li aiuta volontariamente.

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