martedì 24 dicembre 2013

La fame del Natale

Quest’anno è particolare e, probabilmente, più triste del solito... almeno dovrebbe. Mi rendo conto che è presto per dirlo, il meglio del Maniero stregato (ovvero casa dei miei, vedi post precedenti) succede il 25. Ora, nonostante la situazione disastrosa in cui mi trovo, riesco ancora a fare ironia.
Voglio parlare di due argomenti che non hanno nulla a che fare ma che ben si sposano nel titolo del post.
Il primo argomento segue il discorso di ieri: autori self. Il secondo ha a che fare con gli uomini, quelli con la u minuscola.
Autori self e fame, nel senso che fanno la fame. Vero, falso, forse? Ho ascoltato recentemente una radio-intervista a un’autrice self abbastanza nota che pubblica periodicamente nuovi libri su Amazon. In questa lunga trasmissione si parlava del vero scopo per cui una persona decide di auto-pubblicarsi e, da quello che è emerso, sembrava fosse per piacere personale, per condividere l’esperienza con i lettori, cosa che l’editoria tradizionale non permette, e mai, dico MAI per il guadagno... perché si sa, un self guadagna poco o niente, se riesce a pagarsi una pizza a Natale è tanto.
Mentre ascoltavo sono rimasta allibita. Diciamocelo, si inizia a scrivere per passione, è così nel 99% dei casi. Ci si cimenta nel bellissimo universo della parola scritta con tanti dubbi e curiosità. Poi, quando l’opera è stata partorita, il cervellino inizia a girare e le speranze a emergere: “E se provassi a mandare il libro a una casa editrice?” “E se diventassi famoso?” “E se il mio figaccione fosse meglio di Edward Cullen?” Da quel punto le strade diventano molte e il prode scrittore novello decide che farne del suo lavoro.
La domanda che emerge su tutte è: perché si decide di pubblicare? Ammetto che alcuni lo facciano davvero solo per passione, per capire cosa ne pensino i lettori del frutto di tante notti insonni, ma c’è di più.
Il vero self, quello che oltre a scrivere si promuove dalla A alla Z, vuole vendere. Punto. Scrive per passione, altrimenti sfrutterebbe meglio il proprio tempo libero, tuttavia desidera vedere i frutti del suo lavoro. Una come me, che ha scritto quattro libri e ora è impegnata sul quinto, non vuole fare la fame a Natale e non si accontenta di una pizza. Scrivere è il mio lavoro e mi piacerebbe vendere abbastanza da mantenermi.
Chi scrive seriamente, self o meno, deve poter percepire un guadagno tale da riuscire a campare. In questo frangente non sindaco sulla qualità dei libri, do per scontato che chi ambisce a tanto sia il primo a fare in modo di creare un prodotto di qualità, qui si parla di pure aspirazioni.
Conosco autori che sfogano la frustrazione familiare scrivendo la sera, dopo altri impieghi, e autori che passano dodici ore al giorno tra scrittura, promozione, editing. Trovo sbagliato far credere che i self siano tutti scrittori improvvisati senza effettive necessità (perché tanto hanno un altro lavoro alle spalle), questa è una visione distorta ed è giusto dirlo pubblicamente: essere scrittori indipendenti equivale ad avere un lavoro vero.
A Natale niente pizza comprata con gli spiccioli, ma un lauto pranzo... promuoversi fa consumare energie!
Restando sulle energie consumate, passo al secondo tema: uomini, o presunti tali. Ma io dico... dove siete Uomini? Che fine avete fatto? Da quando in TV non trasmettono più lo spot della Denim, (per l’uomo che non deve chiedere mai), i veri maschi sono scomparsi.
Care signore, per Natale dovrete accontentarvi di due modelli: l’eterno timido indeciso e l’arrapato cronico impotente. Nel primo caso vi avverto che invecchierete prima che l’esemplare in questione si decida a prendervi per mano; nel secondo vi riempirà la testa di false speranze riguardo alla sua prestanza fisica e, se mai arriverete al momento clou, vi deluderà.
La seconda fame di questo Natale 2013 la dedico quindi ai signori uomini appartenenti alle due categorie sopracitate... più esattamente in questo senso: ragazzi, rassegnatevi a fare la fame, noi abbiamo già la Nutella, non ci serve altro.
Conclusa questa paranoia notturna, che siate autori self o uomini - o peggio ancora autori self uomini – vi auguro BUON NATALE! E spero non mangerete pizza a pranzo.

Ps. Io adoro la pizza e la mangerei anche a Natale! Magari per cena! ;)

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