mercoledì 26 gennaio 2022

Guerrieri di Luce, risvegliatevi

 


Quante volte avete letto nell’ultimo anno che la fine del mondo, così come lo conosciamo, sta per arrivare? Non una distruzione, bensì un salto dalla terza alla quinta dimensione: chi è pronto ci sarà, gli altri dovranno ricominciare da un altro mondo di basso livello.
Potremmo discutere per ore di cosa significhi questo ma non è quello di cui voglio parlare oggi.
Avrete letto anche che in questi ultimi giorni bisogna stare nella luce. Altro argomento di cui parlo spesso. Forse avrete sentito pure “bisogna essere guerrieri di luce”. E qui vi voglio.
Guerrieri di Luce.
Che cosa implica per voi?
Ne “Il manuale del guerriero della luce”, Coelho scrive: «Il guerriero della luce è colui che è capace di comprendere il miracolo della vita, di lottare fino alla fine per qualcosa in cui crede, e di sentire allora le campane che il mare fa rintoccare nel suo letto.» Pensiero stupendo. E così oggi abbiamo tantissimi “guerrieri di luce” che attraverso gratitudine, amore, coraggio, fede, misericordia e perseveranza stanno cambiando il mondo. C’è chi con la costante meditazione aiuta anche gli altri a radicarsi; chi inonda di amore la vita quotidiana della persone grazie a video, per fortuna, sempre più virali; chi usa la sua voce celestiale o la sua musica per alzare le frequenze. Che bellezza.
Ma non basta.
In oltre quindici anni di attività olistiche mi sono sentita ripetere come un mantra: non guardare il buio altrimenti gli darai forza.
Ma che cazzata è? È come dire: “Non guardare il taglio che ti lacera il braccio, pensa solo alla guarigione.” Ma porca paletta nana, se non lo guardo come faccio a curarlo? Butto del disinfettante a caso e brucio un po’ di palo santo? Sono concorde con l’idea che, concentrandomi sul mio potere personale di plasmare la realtà, potrò guarirmi in modo rapido, o addirittura fare un balzo nel passato ripristinando il braccio sano, ma per farlo il taglio dovrò osservarlo comunque. Capire quanto grave, se servono punti o se basta un cerotto.
La stessa cosa vale per luce e buio. Se non so contro cosa combatto, che razza di guerriero sono?
Forse il bellissimo pensiero di Coelho andava bene qualche anno fa, quando si iniziava a parlare di risveglio. Oggi non basta più.
È arrivato il momento che chi si arroga il titolo di “guerriero di luce”, faccia il suo dovere: combatta.
Attenzione però, qui si scende in modo molto profondo nella tana del bianconiglio. La pillola rossa fa scoprire cose che, vi assicuro, avreste preferito non sapere.
Il buio non è solo oscuro, è organizzato e intelligente. Soprattutto, è ovunque. Spesso anche negli operatori di luce. Vi dirò di più, quelli sono le sue prede preferite: è molto più appetitoso il tuo “nemico” che una persona qualunque. La storia insegna.
Da poco meno di un anno io e un’amica abbiamo preso un po’ di quelle pillole rosse e nella tana del bianconiglio ci abbiamo arredato una casetta. Lo abbiamo fatto senza bussola, senza guida, seguendo solo l’istinto e la chiamata della vita. Guerriere solitarie ma con un obiettivo molto chiaro: aiutare il mondo a liberarsi dal buio, una persona alla volta.
Dopo il primo mese di battaglie, sono iniziati gli aiuti dall’alto. Così abbiamo potuto organizzarci, imparare dagli errori e, via via, seguire casi sempre più complessi. Ogni giorno scopriamo cose nuove, pericoli nuovi e modi per affrontarli. Ogni giorno tutto si amplifica.
Sappiamo di non essere le sole. Ci sono tanti altri guerrieri nel mondo pronti a superare le loro paure e a varcare i confini dell’universo

La guerra è vicina, è arrivato il momento di risvegliarsi e combattere.


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