martedì 26 agosto 2014

Tornare indietro...

Sostituendo la borsa del notebook è saltata fuori una vecchia chiavetta USB. Ho controllato cosa ci fosse dentro e trovato questo file. L'avevo scritto anni fa per i miei genitori e mi ha fatto pensare. Ero molto più saggia un tempo. Ci mediterò su.

Cosa significa vivere?
Ognuno di noi crede di avere una risposta certa. Ognuno ha delle convinzioni imprescindibili. Per molti vuol dire crearsi un futuro, una casa, una famiglia. Per altri una carriera, divertimento, amicizie. Tanti vivono alla ricerca della felicità senza mai trovarla, mentre altri si accontentano di tirare avanti anche se non sono felici.
Io ho appena iniziato a vivere, anzi, solo ora sto, per la prima volta dopo tanti anni, bussando alla porta della vita.
Vivere vuol dire riconoscersi. Sapere chi siamo. Il dove andiamo e cosa faremo hanno poca importanza se abbiamo bene a mente chi siamo, perché tutto accadrà di conseguenza.
A volte siamo tristi ma non abbiamo alcun desiderio di cambiare la nostra vita. A volte siamo semplicemente rassegnati. A volte incolpiamo gli altri, il nostro partner, gli amici, i genitori, i figli se non abbiamo la vita che desideriamo. In realtà spesso abbiamo la necessità di portarci a fianco la nostra insoddisfazione, la nostra tristezza solo per non dover affrontare il vero problema.
Quei stati d'animo ci sono necessari come l’aria per non dover affrontare direttamente l’unico problema: vivere.
Sto imparando che non bisogna dire le cose, bisogna farle. Lamentarsi è un inutile dispendio di energia, per noi e per chi ci sta accanto. Sto imparando che non bisogna appoggiarsi agli altri, ma camminare con le proprie gambe; l’amore e l’amicizia sono sentimenti da condividere, non appigli al quale reggersi. Sto imparando che l’autentica spiritualità non è l’adesione a un gruppo né un fatto sociale, ma una cosa individuale e una trasformazione interiore. Sto imparando che l’unico modo per non provare più rancore non è l’orgoglio ma il perdono. Sto imparando che bisogna accompagnare le persone care nella loro vita, ma non fargli da guida, perché in questa vita nessuno è insegnante, ma tutti viviamo per apprendere e migliorarci. Sto imparando che le storie non sono tutte a lieto fine, ma il significato che ora non comprendiamo un giorno ci sarà chiaro.
Vivere è un lungo percorso, un viaggio per evolverci.
Per vivere dobbiamo imparare ad amarci, niente di più semplice o, forse, niente di più difficile.

Cari mamma e papà, vi ringrazio perché mi avete dato la vita.
Se voi non vi foste amati ora non sarei qui. 
I problemi tra di voi, che si sono creati in questi anni, li lascio a voi.
Voi siete i grandi, io sono solo la piccola.

22.06.2009

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