Da qualche parte ho questo libro, giuro. L’avevo comprato parecchi anni fa e tentato di leggere con il mio partner (di allora). Fatica sprecata. Il libro è rimasto a metà e i nostri problemi raddoppiati.
Ora, alla veneranda età di 33 anni e nel tentativo di ricostruire la mia vita sentimentale, mi chiedo ancora: “Ma questi due pianeti distinti si possono davvero incontrare?”
La verità è che non lo so. Da un po’ di mesi condivido pensieri al riguardo con un’amica e le perplessità sono le stesse... noi vogliamo quell'uomo? Lui non ci guarda. Noi vogliamo determinati gesti? Lui non li fa. Noi NON vogliamo altri gesti? Ovviamente lui li fa. Vogliamo attenzioni e non le riceviamo, non le vogliamo e ci vengono date. Scriviamo sms che sembrano un libro aggiuntivo della Bibbia e in risposta riceviamo un: “Certo”, oppure un “Ok”. No, non è che non ci va bene niente, il fatto è che parliamo due lingue diverse. Come un arabo e un cinese non possono capirsi, così uomini e donne vanno avanti a gesti, azzeccando la cosa giusta una volta su cento.
Allora mi sorge spontanea una domanda: “Non sarebbe più facile parlarsi davvero? Dirsi in faccia la semplice verità senza pregiudizi e orgoglio?”
Eh no. Troppo facile. Una signorina per bene non può mica andare da lui e dirgli: “Senti un po’ tu, perché non mi baci invece di continuare a portarmi fuori a cena?” oppure, “invece di andare a questa mostra sui manufatti in cemento delle monache orsoline, perché non facciamo sesso?”.
NON SI DICE! Non va mica bene, non è ortodosso. D'altronde lui non può certo dirci: “Stasera c’è la partita e preferisco starmene in casa, stile Fantozzi, che uscire con te”, oppure, “hai l’alito che ti puzza come le fogne di Calcutta, ma con quella scollatura ti farei comunque”.
Ci sono delle convenzioni da rispettare, cose che non si possono dire. Il problema è quando entrambi vogliono la stessa cosa ma, per vari motivi, nessuno dei due si sbilancia: lei vorrebbe lui, ma aspetta che sia lui a fare la prima mossa... lui vorrebbe lei, ma non fa la prima mossa perché vuol farle capire che la rispetta, anche se, sotto sotto, la vorrebbe eccome. E così via a soffrire.
Non sarebbe più facile parlare la stessa lingua? Forse non accadrà mai... ma se personalmente mi accadrà ve lo farò sapere!
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