mercoledì 25 giugno 2014

Nei panni di una Gatta Morta

La prima è una bella notizia (non per tutti): non sono morta. La seconda ancora più bella (sempre non per tutti): ho partorito Nero Assoluto 2.
Negli ultimi dieci giorni ho trasformato casa mia nella grotta di un eremita, ma con tanti snack, e ho scritto una media di dodici ore al giorno, che hanno toccato le sedici, alba inclusa nel pacchetto, negli ultimi due.
Sono distrutta, letteralmente, eppure felice. Il libro è concluso e adesso potrò dedicarmi a tanti nuovi progetti che ho in mente.

Oggi, ancora “fresca” di questa esperienza “appagante”, voglio scrivere le mie considerazioni su Erica e, più in generale, sulle Gatte Morte.

- Che la Dea mi strafulmini se deciderò di creare un’altra protagonista Gatta Morta.

- Dopo 666 pagine (sommando le pagine di primo e secondo libro otteniamo questo numero... emh. Magari con l’editing cambierà) non ho ancora capito il segreto della Gatta Morta.

- Creare una protagonista così diversa da me stessa è stato difficile, non avrei creduto tanto ma, al contempo mi ha permesso di capire che non vorrò MAI diventare una Gatta Morta.

- Gli uomini amano le Gatte Morte. Prima legge della fisica. (Quindi, uomini, comprate il mio libro!)

- Adoro le protagoniste secondarie, non Gatte Morte, in particolare Sofia. (Quindi, donne, comprate il mio libro!)

- Il fascino della Gatta Morta è proporzionale a quanto male si veste. Seconda legge della fisica.

- Tutti si sacrificheranno per una Gatta Morta, anche se lei prima li ha traditi e mazziati.

- Se la tua migliore amica è una Gatta Morta, automaticamente tu diventi quella “simpatica” o quella "stronza". Terza legge della fisica.

- Per quanto s’impegni, una Gatta Morta non potrà mai smettere di essere una Gatta Morta. Ma uno può sempre prendere un Freccia Argento e fuggire.

- Infine, che tu sia Gatta Morta o meno, un uomo potrà sempre deluderti... ma un ovetto Kinder ripieno di Nutella e cosparso di panna non lo farà mai.

Condividete questo post con le Gatte Morte che conoscete, soprattutto se sono abbastanza autoironiche per riderci su.

Ps. il libro esce dopo metà luglio! Seguitemi su Facebook per sapere la data esatta! :) 

mercoledì 18 giugno 2014

Mettete vostro figlio nel carrello? Dovreste pensarci su...

Ah che bello! Arriva l’estate e il frigo si riempie di prodotti freschi: frutta, verdura, formaggi e tanto yogurt. Ma lo sapete che cosa mettete nel vostro frigo assieme a queste delizie? Un ricettacolo di batteri.
Batteri in gran parte di origine fecale, tipo l’Escherichia coli, ovvero quello che causa numerose infezioni gastro-intestinali e genito-urinarie.
Com’è possibile? Semplice, i carrelli sono sporchi. Andando a fare la spesa tossiamo, ci soffiamo il naso, spargiamo i nostri germi sui carrelli e questi, sommati a quelli di migliaia di altri consumatori, fanno diventare un’operazione quotidiana una lotta per la sopravvivenza. Per non parlare di quei genitori sconsiderati e folli che infilano i loro bambini con tutte le scarpe dentro l’improbabile mezzo di trasporto. Lo sapete cosa hanno sotto le scarpe i vostri figli? Dove sono stati prima? Magari in un bagno pubblico? Tutto quello schifo finisce accanto alle uova e alla frutta che sarà mangiata, poco dopo, sempre da loro. Una bontà, vero? E meno male che avete scelto la marca biologica!
Ogni volta che vedo un bambino trasportato all’interno, rabbrividisco. Non so se vi rendete conto, cari genitori, di quanto pericoloso sia: oltre all’igiene che viene totalmente a mancare, basta un piccolo urto perché il figlio finisca a terra con tutti i denti rotti, ed essere accusati di negligenza verso un minore non è bellissimo.
Ma, ritornando al discorso batteri, bisognerebbe che ognuno si sforzasse di fare del suo meglio, ad esempio passando una salviettina disinfettante sulle mani prima si usare il carrello, smettendo di infilare bambini con le scarpe all’interno e ricordando, molto semplicemente, che tutto quello che finirà in frigo sarà contaminato. Però il mondo non va così e i carrelli continueranno a essere sudici, i genitori incoscienti e i batteri pronti ad aggredirci.
A questo punto, almeno ricordate di lavarvi le mani, arrivati a casa, e di pulire, per quanto possibile, tutto ciò che avete acquistato... prima di riporlo.
Buona spesa!


mercoledì 4 giugno 2014

Tutta colpa dei cartoni animati...

L’altro giorno, durante un viaggio, io e un’amica riflettevamo sulla nostra infanzia e adolescenza, su tutti i cartoni animati che guardavamo e su come hanno influenzato la nostra vita. Esempio dopo esempio ci siamo rese conto che è proprio vero! I cartoni hanno condizionato brutalmente le nostre abitudini, aspirazioni e desideri!
Qualche esempio pratico? Subito!

He-man: ecco perché mi piacciono i vichinghi palestrati.
Candy Candy – Terence: ecco perché amo gli uomini con i capelli lunghi, mori e il carattere insopportabile.
L’incantevole Creamy – Toshio: vedi riga precedente.
L’incantevole Creamy – Yu/Creamy: ecco perché ho i capelli corti e mossi.
Mila e Shiro: ecco perché da ragazzina ero fissata con la pallavolo.
Maya: ecco perché faccio teatro.
Principessa dai capelli blu: ecco perché amo le storie d’amore contorte e odio le farfalle.
Il mistero della pietra azzurra – Nadia: ecco perché sono animalista e creo protagoniste insopportabili.
Il mistero della pietra azzurra – Nadia: ecco perché ho la fissa di buttarmi da svariate altezze.
Sandy dai mille colori: ecco perché sono grafica.
Georgie: ecco perché mi faccio diecimila film in testa al giorno.
La Sirenetta: ecco perché al mare non riesco a stare distesa sulla sabbia più di dieci minuti.
È quasi magia Jhonny (Orange Road): ecco perché ho iniziato a praticare tecniche energetiche.
Coccinella: ecco perché mi piace Shameless
Bum Bum: ecco perché mi fanno tanto pena gli animali abbandonati.

etc etc...
Insomma, voi, cari genitori, pensateci bene prima di far vedere Peppa Pig ai vostri figli...

domenica 1 giugno 2014

Maleficent

Maleficent, ovvero come anche la Disney confermi che gli uomini siano del tutto inutili.


Abituati alla classica fiaba con il bel principe azzurro e il “vissero felici e contenti” dopo il fatidico bacio? Eh no, ormai questi tempi sono finiti. La fanciulla del XXI secolo non ha più bisogno degli uomini e finalmente anche la Disney l’ha capito.
A tutti gli effetti ho trovato Maleficent un film femminista e innovativo. Basta con il figo rampante che salva la povera malcapitata! Basta con le donne che devono soltanto essere belle e disponibili! È ora di finirla con questi cliché triti e ritriti. La donna moderna è indipendente e può trovare benissimo il suo equilibrio e la sua serenità senza un uomo a fianco e Malefica, in questo film, ce lo insegna in modo esemplare.
L’amore, ahimè, non si può comandare. Prima o poi arriva il belloccio di turno che ci fa palpitare il cuore e, se tanto bello non è, almeno fa qualcosa che troviamo “carino e romantico”, un gesto che ci fa fremere dall’emozione e ci spinge a donargli la cosa più preziosa. No, non quella! Sto parlando del cuore!
Ma questi sentimenti sono così effimeri che basta un po’ di ego per cancellarli. Meglio la donna emancipata, se poi è pure una fata e può stenderti con un soffio, tanto meglio!
A proposito, cari sceneggiatori, lo vogliamo dare anche a me quel potere? Immagino già la scena:
“Ciao tesoro, vuoi sposarmi?”
“No!”
Puff... polverina magica e uomo steso. Troppo fico.
A volte mi metto nei panni dell’uomo e penso a come siano cambiate le cose negli ultimi decenni. Da detentore di potere, da capofamiglia e figura autoritaria è diventato un contorno, piacevole sì, ma pur sempre una cornice non indispensabile. Forse è anche questa la ragione per cui gli uomini di una volta” non esistono più... non è che sono scomparsi, semplicemente le donne si sono evolute così tanto che i maschi non riescono più a tenere loro testa.
Se vivo da sola, mi mantengo da sola, ho i miei amici, i miei interessi, i miei divertimenti e, soprattutto, prendo ogni decisione da sola, a cosa mi serve un maschio in casa? Molti qui si indigneranno. Giusto, l’uomo serve per una famiglia, per fare i figli e coronare l’idea del nucleo perfetto e funzionante. E nel caso in cui una non voglia avere figli? Certo è che le famiglie classiche stanno scomparendo così come l’arcaica figura dell’uomo tutto d’un pezzo. Se poi ce lo dice pure la Disney che il “vero amore” tra uomo e donna non esiste e che i maschi si possono usare e basta, allora siamo a posto!
Per quanto mi riguarda, continuerò a inventare personaggi maschili “con le palle” che, nonostante le mille difficoltà e tutti gli errori, sappiano essere ancora uomini autentici. Insomma, l’ideale perfetto per le donne... se poi, cari maschi in ascolto, vi chiedete come mai la vostra ragazza preferisca leggere piuttosto che guardarvi negli occhi, la risposta ce l’avete!
In ogni caso, che siate uomini o donne, andate a vedere questo film, è una splendida fiaba moderna.