Quanto è importante essere fedeli a sé stessi e quanto andare incontro agli altri?
Credo sia un problema comune a molti. Anche a me. In realtà è stato un immenso problema per anni: pur di avere l’approvazione altrui, ho finito per annullarmi.
Tanti cercano di conformarsi per non restare soli, quindi per paura. Perciò può capitare in una relazione: ci oscuriamo per non far sentire “inferiore” il partner. Basiamo il rapporto sulla condiscendenza, per non risultare saccenti o egocentrici. Almeno così crediamo. Può capitare al lavoro, a scuola o in qualunque gruppo di persone. Il gregge. Se alziamo la testa ci diversifichiamo e siamo convinti che questo ci escluderà. Tutto inizia in famiglia, in modo silenzioso, tanto silenzioso che è di comune abitudine fin dai primi anni. Chi ha mai sentito “su su, sii forte, i maschietti non piangono” o “perché quel giocattolo da maschio? Prendi una bella bambola”. I primi condizionamenti. I genitori fanno davvero tanti danni senza rendersene conto. In un attimo siamo adolescenti e scegliamo l’indirizzo di studi che, a detta del papà e della mamma, darà più possibilità di lavoro. Per non scontentare un genitore, scegliamo la vita che lui vuole per noi, mettiamo a tacere la vocina interiore che vorrebbe guidarci da un’altra parte.
Le situazioni sono molteplici. Cosa succederebbe se invece fossimo fedeli sono a noi stessi?
“Scherzi! Non voglio risultare antipatica!”
“Non posso deludere i miei, ormai gli resta così poco da vivere!”
“Non posso dire la mia in ufficio, passerei per la perfettina!”
E così via.
Lasciate che vi dica una cosa appresa sulla mia pelle: non gli andrete bene comunque. E, oltre a questo, tradirete voi stessi. Ogni compromesso vi farà perdere una piccola parte di voi. Non si parla di cose sciocche come “pizza o cinese stasera?”, ma si può applicare comunque alla vita di tutti i giorni.
Alcune persone hanno così tanta paura di restare da sole che sabotano tutta la loro esistenza per corrispondere alle aspettative degli altri. La moglie devota, la figlia modello, l’uomo forte e risoluto, l’impiegata del mese. Una donna in un matrimonio infelice dà la colpa al marito di rovinarle la vita. Non si rende conto che sono le sue scelte a farlo. Ovviamente si può applicare anche al contrario. Per chi vive in questo sentimento è difficile vedere l’uscita, si attende qualcosa di magico come dovuto quando invece serve solo il coraggio di cambiare. Spesso finiamo in quella “brutta situazione” proprio perché ci darà la possibilità di mutare, sta a noi coglierla.
Alzando le proprie vibrazioni, scegliendo l’evoluzione, il cambiamento arriverà in ogni caso. A un certo punto ci troveremo davanti al baratro e dovremo scegliere se continuare ad annullarci in modo cosciente o cambiare.
Mi sono trovata in questa situazione anni fa e ho scelto il cambiamento per la seconda volta, la prima era stata a circa venti anni, quando ho tradito tutte le aspettative di mia madre per una strada diversa dalla sua. Per la seconda volta ho perso quasi tutte le persone che mi circondavano, ma ho ritrovato la più importante in assoluto: me.
In questi ultimi giorni mi hanno accusato di essere egocentrica, stupida, senza rispetto per gli altri. Passato il primo momento di rabbia, ho visto “lo specchio” e dentro di me ho ringraziato. Per fortuna non ho più bisogno di conformarmi, per fortuna ho me stessa a sostenermi, per fortuna la mia parte divina si incarna ogni giorno di più e mi sostiene. Sono grata del mio percorso, del mio disegno umano e sono felice della direzione in cui sto andando. Questi minuscoli intoppi sul cammino mi rammentano quanta strada io abbia fatto nella mia vita.
Per chi sceglie di annullarsi è dura comprendere. La libertà viene vista come un atto egotistico. Si crea una sorta di barriera oltre la quale tutto è offuscato. Il “parametro di comportamento” deve andare da lì a lì. L’oltre non esiste.
C’è un aforisma che amo molto, attribuito a Andrè Gide:
“Non si scoprono terre nuove senza accettare di perdere di vista, prima, e per molto tempo, ogni terra conosciuta.”
Siate liberi. Siate voi stessi.
Lo sapevi? Ho una pagina su Facebook che parla di evoluzione interiore: clicca qui.
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