mercoledì 14 marzo 2012

Angelicamente ispirato, diabolicamente intelligente

Ieri sera ho finito di leggere “Angel” di Anne Rice. Lo ammetto, l'avevo preso quasi per ripicca, chiunque me ne aveva parlato male, ma io non potevo credere che la “regina tenebrosa” potesse deludere. Tecnicamente il libro è impeccabile, scritto bene, descrizioni sublimi (decisamente migliorate rispetto le cronache dei vampiri), e vicenda ricca di riferimenti storici. Questo romanzo mi da l'idea che la Rice ci abbia messo il cuore e una buona dose di interesse personale. Sembra scritto per se stessa, non per il pubblico. Forse è proprio questo il motivo che lo rende pesante. Alcuni passaggi sono molto lenti, spesso noiosi, altri piacevoli. In particolare ho apprezzato la descrizione della vita del personaggio, dalla nascita all'adolescenza. Mi sono sentita partecipe, ho vissuto le sue pene e pianto con lui nella tragedia. 
Nel complesso sono felice di averlo letto, non è una storiella leggera, il protagonista non è certamente accattivante come Lestat, ma fa riflettere. 
...e da stasera ritornerò tra le braccia del mio principe con: “Il ladro di corpi” ;) Buona notte!

2 commenti:

  1. la mia lista di libri è satura(a dir poco) quindi non potrò leggerlo e a dir la verità credo che siamo fuori dal mio genere abitudinario, però dalla tua descrizione mi ricorda un libro che ho letto lo scorso anno, Le idi di marzo di Manfredi, non credo di aver letto mai un libro piu pesante di quello(in senso positivo per la complessità).
    cmq, notte!

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  2. Ho letto le Idi di Marzo, primo romanzo storico della mia vita (li odio)... e giuro che, pesantezza a parte, mi è piaciuto! Quell'uomo mi ha reso la materia tanto detestata a scuola interessante! Alla fine mi sono pure commossa sperando tra me e me: "forse Cesare non muore! forse Cesare non muore!" ...è morto ovviamente. Voglio il seguito!

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