domenica 15 dicembre 2013

Deliri notturni: voglio superare quel confine

Ore 04.10. Sono ancora sveglia dopo aver guardato tre diversi telefilm, i finali di stagione di alcune serie che seguo. Eh già, tra poco è Natale, tra poco finirà questo 2013. Ultimamente non riesco mai a prendere sonno prima delle 3 di notte. Ci ho provato, giuro. L’altra sera a mezzanotte ero a letto... e per le due ore successive mi sono rigirata tra le coperte. È un periodo strano questo, un momento in cui mi sento inerme e faccio di tutto per mantenere la situazione sotto controllo. Aspettare le ore piccole, ogni sera, mi dà l’impressione di poter dominare la mia vita, credo.
Troppi progetti iniziati, troppi problemi, troppi litigi. Tutto si è accavallato in un trantran dispotico che non mi lascia respiro. È una situazione strana, non si tratta di mancanza effettiva di tempo, più che altro è stress psicologico: la costante sensazione che da un momento all’altro tutto crollerà... il mondo mi precipiterà addosso e nessuno si prenderà la briga di impedirlo.
Nella vita le parole contano molto poco. Servono fatti concreti, atti pratici. Io e il mio mondo siamo qui, in bilico, ad aspettare le 3 di notte. Anzi, ormai potrei dire le 5.
Se non altro la veglia porta creatività. Le idee prendono forma nel buio, fluttuano come densa nebbia e si condensano al mio fianco. A volte sono tanto tangibili da farmi credere di aver superato il confine tra reale e irreale. Ma è questo il bello degli artisti, no? Quel briciolo di follia che rende l’ordinario eccezionale.
Una cosa è certa: non mi stupirei se i miei deliri prendessero forma concreta.


Varcherei quella soglia senza voltarmi indietro.

martedì 3 dicembre 2013

Nero Assoluto - brano

Il cielo soleggiato del mattino divenne plumbeo. Sofia alzò gli occhi al campanile che svettava nella foschia come un’ombra lugubre. In quel luogo tutto ebbe inizio, e i sentimenti che le procurava erano molto complessi. Nella sua testa lottavano pensieri passati e presenti, emozioni che non poteva più controllare. Amore e odio si alternavano in una danza serrata, lasciando spazio a un’unica verità impellente: paura. Più le ore passavano, più il panico la tormentava, quasi quegli otto secoli non fossero minimamente pesati.
Inforcò gli occhiali da sole e coprì la bocca con il foulard di seta che le circondava il collo. Il suo passo si fece più veloce; scivolò tra i passanti come uno spirito invisibile, schivando con grazia le anziane signore che arrancavano uscendo dalla funzione religiosa. Voleva andare a casa, nell’unico luogo vagamente familiare per lei. Aveva rimesso piede in quella vecchia villa a due piani da un paio di mesi, dopo essere mancata per oltre un anno. I vicini in quella zona non facevano domande, osservavano da lontano e, se per caso diventavano improvvisamente curiosi, era facile tenerli a bada. Ma non erano di certo i vicini a preoccuparla, sapeva perfettamente chi l’aspettava oltre l’uscio. Dargo diventava ogni giorno più tangibile e il momento che pareva così distante stava per giungere.
Passato ponte San Francesco, s’infilò in un vicolo laterale, al riparo da sguardi indiscreti. La pavimentazione da asfaltata si trasformò in un ciottolato, sassi irregolari che le impedivano di mantenere il ritmo con i tacchi che portava. Imprecò tra sé e sé e proseguì imponendosi il silenzio.
“Cosa sei disposta a fare per me?”
Quel pensiero emerse di colpo: la frase che l’aveva condannata.
“Che cosa vuoi ancora?”
“La tua anima. Sì, mi prenderò la tua anima, sarà mia per sempre. Me lo devi.”

Nero Assoluto

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mercoledì 20 novembre 2013

E se i gatti iniziassero a parlare?

Mentre prendevo un treno stregato con J. K. Rowling, la mia gatta, Nega, ha iniziato a parlare. Ovviamente si tratta del sogno di questa notte e, per essere precisi, il treno non era stregato alla Harry Potter, ma aleggiava soltanto una strana forma di energia che faceva impazzire i passeggeri... e dal finestrino c’erano oggetti volanti non identificati, tipo un’enorme bottiglia del latte Granarolo cavalcata da due uomini, cosa che ho scoperto in seguito essere una trovata pubblicitaria. Ma ritorniamo ai gatti.
A un certo punto del sogno, nella carrozza è entrato un idiota con una palla di pelo in mano, quest’ultima si è puntata contro un’altra palla di pelo all’interno del vagone, creando il caos. Io, da gattofila quale sono, mi sono buttata nella mischia per separarle e, per punire l’uomo imbecille, gli ho piantato una lima per unghie nelle chiappe XD. Ok, ok, arrivo al punto. Poco dopo è apparsa la mia gatta, anche se al momento è più la gatta di mia mamma vista la distanza, Nega. Ho iniziato ad accarezzarla e lei a stiracchiarsi pancia all’aria, come al suo solito. Tuttavia c’era un elemento estraneo: delle mini scarpette da ginnastica alle sue zampe. Dopo aver chiesto a mia madre spiegazioni - risposta: “Mi piacevano tanto e gliele ho comprate” - la micia ha iniziato a parlare. Prima un timido sì alla mia domanda, poi discorsi via via più complessi. Assomigliava a un bambino di tre anni. Lì per lì sono rimasta perplessa (chissà perché!), poi la cosa ha iniziato a piacermi. Lei si divertiva a prendere in giro un’altra gatta sul treno che, essendo poco evoluta, non poteva parlare.
Stamattina, mentre mi alzavo pigramente e andavo al bagno, ho ripensato al sogno e mi sono posta un grande interrogativo: e se accadesse davvero? Se i nostri amici gatti iniziassero a parlare sarebbe un bene o no?
Immaginate la scena: il loro carattere e l’aria di superiorità unita alle parole. “Ehi tu, pezzente di un padrone, quanto devo aspettare per avere la mia pappa? A forza di strusciarmi mi sembra di essere una cagna!” oppure “Pensi che mi diverta a guardarti mentre espleti i tuoi bisogni fisiologici? In realtà me ne sto qui soltanto per vedere un essere inferiore durante un momento di debolezza”, o ancora: “No, imbecille, gratta più su! Quante volte ti ho detto che mi piace sul muso e non sulla coda?”
Non lo so... forse far parlare i gatti non sarebbe una grande idea. Voi cosa ne pensate? XD


Ps. È uscito il mio nuovo libro su Amazon, Nero Assoluto (vedi link a lato della pagina), ma non ha nulla a che fare con i gatti parlanti... in ogni caso compratelo! :D