Molte persone arrivano da me quando sono all’esasperazione, quando tutti gli altri metodi, più classici, non hanno funzionato. L’ultima spiaggia. Arrivano emotivamente devastate, in preda all’ansia e all’angoscia. Chiedono un trattamento ma non fanno assolutamente nulla per modificare la loro esistenza. E attendono. Cosa? La bacchetta magica, ovvio. Si aspettano di vedere, come per magia, scomparire i problemi di anni e anni in una settimana. Se non funziona si salvi chi può. Mi sono capitati addirittura casi in cui la persona voleva lavorare su di sé, ma non aveva il coraggio di contattarmi in prima persona.
Ma io dico, voi andate dallo psicologo e vi aspettate che risolva i problemi della vita in una sola seduta? O mandate un’amica per riferire al posto vostro? Come minimo ci vuole un percorso costante per mesi, un atteggiamento proattivo e, soprattutto, la decisione ferrea di cambiare.
Spesso tanti casini personali arrivano dal karma, ovvero da vincoli che le persone stesse si impongono. Io posso scioglierli con diversi metodi, ma non è “gratis”: le situazioni torneranno a galla per essere viste e lasciate andare. E questo è un lavoro che fa il paziente, non l’operatore.
Molto spesso dopo una pulizia profonda e un riequilibrio c’è tanto da fare. È come un incendio che brucia tutte le cose che non funzionano… ma la cenere va spazzata, e per spazzarla bisogna capire quanta ce n’è. Basterà una scopa o servirà un aspiratore? Spesso uno strato di polvere persisterà e si dovrà pulire ogni giorno per un lungo periodo di tempo. Magari servirà qualche altra seduta per consolidare il risultato, oppure potrebbe bastare un regolare impegno verso sé stessi. A volte quindici minuti di meditazione al giorno salvano la vita.
La bacchetta magica che resetta e ripulisce tutto in ventiquattro ore ancora, ahimè, non esiste. Magari ci fosse, sarei la prima a usarla!
Oggi come oggi chi intraprende un percorso olistico deve capire che per ottenere un risultato una buona fetta di responsabilità è sua. Ci sono tanti metodi che si possono applicare, più o meno rigidi, però la decisione di modificare la propria esistenza parte sempre dal libero arbitrio, e quello non si accontenta di un “ma sì, proviamo anche questa, sia mai che funzioni”. Quello pretende una presa di posizione e una volontà incrollabile.
Concludendo, in questo ultimo intenso anno di lavoro ho avuto il piacere di vedere alcune persone ottenere cambi radicali da un giorno all’altro, quasi per magia, ma molte altre si sono dovute impegnare per mesi, digerendo poco a poco i problemi, con il desiderio di migliorare la loro vita.
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