martedì 9 novembre 2021

Perché fare fatica per evolversi?

Spesso durante i miei consulti dico alle persone che sono “seguite dall’alto”, che spiriti/entità/angeli o come preferite chiamarli, sono loro vicino e le aiutano nel percorso. Tanti sono rincuorati da questo fatto poiché non si sentono più soli. Ma l’essere “seguiti” non significa che sono i nostri salvatori. Un essere più evoluto non ha facoltà di risolvere i nostri problemi né di aiutarci a farlo con una parolina magica. Per migliorare la vita, tutto è comunque lasciato nelle nostre mani. E fidatevi, nessuno arriverà su una navicella argentata per portarvi via dai problemi.

E allora perché fare tanta fatica?

Perché meditare ogni giorno, perché “buttare” soldi per corsi o sedute evolutive? Tempo sprecato? Davanti alle molte, anzi, moltissime avversità della vita, sentirsi dire che qualcuno “ti segue dall’alto” potrebbe sembrare una presa in giro. Ieri mi è capitata una situazione simile: dopo un grande lavoro di pulizia su una cliente, a questa sono accadute una serie di cose terribili che l’hanno non solo demotivata, ma le hanno fatto credere che tutta questa “spiritualità”, questa “fatica” per pensare positivo fossero totalmente inutili, esattamente una presa in giro. Come darle torto? Quando ci troviamo di fronte a drammi veri e propri, ingiustizie e fatti catastrofici, ci sentiamo abbandonati a noi stessi… la fede si perde.

Anche se mi aspettavo, dopo il suo lavoro intenso, delle resistenze consistenti, mi ha toccato molto. La parte di me che, ogni tanto, dubita, l’ha vista come uno specchio perfetto: perché tanto sforzo quotidiano se poi, nel momento del bisogno, nessuno da là su ci aiuta davvero?

La risposta è arrivata verso sera. Cercando una canalizzazione di Kryon mi sono imbattuta in un messaggio conosciuto ma mai approfondito più di tanto: tutto questo lavoro spirituale non farà sì che qualcuno da fuori ci salvi, non ci farà scappare dalla Terra e dai nostri problemi, ma cambierà noi stessi per permetterci di affrontare in modo diverso le situazioni. È un concetto vecchio, lo conoscevo già, ma la cosa in più riguardava la biologia. Questo cambiamento, infatti, non è solo mentale/emozionale, ma biologico: più ci evolviamo, più la struttura stessa del nostro corpo cambia. E di questo si potrebbe scrivere una trilogia. Quello che però vorrei rimarcare è che un umano evoluto non ha la bacchetta magica, bensì ha i medesimi problemi di tutti: lavoro, soldi, famiglia, affetti, salute. Quello che cambia è l’approccio.

Se un umano evoluto perde il lavoro in modo ingiusto e si trova di colpo senza risorse, sicuramente proverà rabbia e frustrazione come tutti, ma quei sentimenti negativi presto muteranno in un atteggiamento costruttivo: da una situazione disastrosa permetterà alle sincronicità di portarlo dove deve andare. È qualche alieno evoluto a guidarlo? Qualche angelo miracoloso? No, è la sua stessa parte divina a indicargli la via, quella che, con “fatica”, ha fatto incarnare sempre di più. Più entriamo in contatto con la nostra parte evoluta, più affronteremo i problemi quotidiani con leggerezza. Nessuno ci salva, questi esseri illuminati ci aiutano nel percorso nel momento in cui glielo chiediamo per permetterci di fare il salto… salto che faremo da soli.

Anni fa, nella mia saga TRI, ho scritto: “Una decisione dettata dalla paura non è mai una decisione giusta.” Parole davvero sagge per la me ancora giovane. Possiamo sostituire “paura” con qualunque emozione negativa. Rabbia, ansia, amarezza, senso di colpa. Tutte le emozioni di bassa vibrazione non ci permetteranno di prendere decisioni giuste. La differenza è solo questa: davanti a un problema, l’umano evoluto vivrà l’emozione negativa, sceglierà di abbandonarla e, nella fiducia (in se stesso e non in qualcuno di esterno), troverà la strada più giusta.


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